Per il presidente francese, il clima è la nostra “sfida principale”
(Rinnovabili.it) – Il clima è la “sfida principale” dell’UE e un tassello da non ignorare nella costruzione della tanto agognata autonomia strategica europea, che deve fondarsi sulla “sovranità ecologica”. Ed è sul contrasto al cambiamento climatico che Bruxelles può costruire un “nuovo modello” di approccio, più che mai necessario vista la recente crescita delle diseguaglianze. Sono le parole con cui il presidente Emmanuel Macron ha esordito durante la presentazione delle sue priorità per il semestre francese di presidenza UE.
L’agenda di Macron, il clima al centro
Davanti agli eurodeputati, Macron ha sottolineato che l’Europa non è stata creata per difendere lo status quo ma per andare verso il progresso. Anche sul clima, come dimostrano gli sforzi per raggiungere l’accordo di Parigi nel 2015 e la legge Clima approvata quest’anno che contiene “gli obiettivi più ambiziosi al mondo” tra cui la neutralità climatica entro metà secolo.
Adesso è tempo di “passare dalle parole ai fatti”, è il sollecito di Macron. E snocciola la sua lista di priorità per i prossimi 6 mesi. Delle proposte del pacchetto Fit for 55 bisogna accelerare sul Carbon border adjustment mechanism (CBAM). La tassa sul carbonio alla frontiera per l’inquilino dell’Eliseo è il modo migliore per proteggere l’industria europea mentre si porta avanti la transizione.
Poi, ogni accordo commerciale internazionale deve contenere delle clausole specchio: bisogna garantire che “gli altri facciano quello che facciamo noi”. Ancora: bisogna approvare la prima legge al mondo che mette al bando le importazioni che contribuiscono alla deforestazione, un tema molto caro a Macron. “Dobbiamo trasformare le nostre industrie, investire in nuove tecnologie, nell’idrogeno, nelle batterie”, continua il presidente francese.
Un passaggio sulla biodiversità serve a spronare l’UE ad aumentare il livello di protezione dei mari anche in vista del summit ONU sugli oceani di inizio marzo. E la tutela dell’ambiente è al centro di una proposta dal forte sapore simbolico, ma da non sottovalutare: Macron propone di inserirla nella Carta dei diritti umani fondamentali dell’Unione Europea, insieme al diritto all’aborto.
Per capire quanto di questa agenda reggerà, e quali saranno le priorità che Parigi riuscirà a portare avanti nel primo semestre del 2022, bisogna aspettare l’esito della tre giorni di colloqui informali tra ministri UE dell’ambiente e dell’energia che si tiene ad Amiens da oggi al 22 gennaio. In questa sede, la ministra della Transizione Ecologica d’oltralpe, Barbara Pompili, dovrebbe puntare soprattutto sulla proposta UE sulle materie prime critiche, su un regolamento per le batterie, e ancora sul CBAM e sulla legge contro la deforestazione. Parigi cerca i primi compromessi tra i Ventisette per accelerare l’adozione delle proposte del pacchetto Fit for 55.