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Fuori il gas dal Clean Energy Plan che decarbonizzerà gli Stati Uniti

Un sistema di bonus – malus a cui si dovranno adeguare le utility ripulirà il mix elettrico per arrivare all’obiettivo dell’80% di energia pulita entro fine decennio

Clean Energy Plan: ecco il piano di Biden per la transizione energetica
Foto di 41330 da Pixabay

Presentata la bozza del Clean Energy Plan

(Rinnovabili.it) – Prende forma il piano di Biden per la transizione energetica degli Stati Uniti. Vale 150 miliardi di dollari il Clean Energy Plan della nuova amministrazione a guida democratica, che prova a mettere il turbo per recuperare il tempo perso con Trump. E punta a raggiungere l’obiettivo dell’80% di energia pulita entro il 2030.

Di cosa si tratta? La Casa Bianca con il Clean Energy Plan vuole promuovere un cambiamento graduale – ma piuttosto rapido – del mix elettrico nazionale facendo leva sulle utility. In campo scende un sistema di incentivi, ma sarebbe più corretto definirlo di bonus-malus. Le utility possono accedere ai fondi federali a patto che aumentino del 4% anno su anno la loro quota di energia pulita fornita ai consumatori. I sussidi consistono in 150 dollari per ogni MWh di elettricità da fer generato, quando la quota supera quella dell’anno prima almeno dell’1,5%. Per le utility ritardatarie c’è una penale da pagare: se mancano l’obiettivo del +4% annuo, dovranno sborsare un certo ammontare (ancora da definire) al Dipartimento dell’Energia americano.

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Il testo provvisorio del Clean Energy Plan dà anche una definizione di cosa considera come energia pulita. Potranno ricevere sussidi federali le utility che ampliano la quota di elettricità che non genera più di 0,1 t di CO2e/MWh, soglia pari a circa 1/10 dell’intensità di carbonio media del carbone. Questo significa che anche il gas resterebbe fuori. Ad essere ammessi sarebbero invece solare ed eolico, idroelettrico e il nucleare. Ma c’è già una scappatoia: luce verde anche alle fonti fossili a patto che vi sia cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).

Questo il pilastro principale del Clean Energy Plan. Ma nel testo sono previsti fondi su molti altri fronti. Per l’infrastruttura della mobilità elettrica 13,5 mld, un piano di prestiti e assegni da 7 mld per nuove tecnologie per i trasporti puliti, altri 5 mld per convertire all’elettrico le flotte di scuolabus, mezzi della nettezza urbana e altri veicoli pesanti. Prevista una tassa sulle emissioni di metano sull’industria dell’oil & gas. E ancora: 9 mld per migliorie della rete, 17,5 mld per decarbonizzare gli edifici federali, 18 mld per l’efficienza energetica sul versante domestico, 2,5 mld per progetti di fotovoltaico nelle comunità a basso reddito.

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