La transizione globale ha bisogno delle classificazioni internazionali delle FER
(Rinnovabili.it) – Crescono le energie rinnovabili a livello globale, segnando di anno in anno nuovi record, mentre i sistemi energetici aumentano progressivamente la complessità. A rimanere indietro sono le classificazioni internazionali delle FER. Di cosa si tratta e perché questo costituisca un problema per la transizione energetica lo spiegano Gerardo Escamilla e Julian Prime in un approfondimento sul sito di IRENA, l’International Renewable Energy Agency.
I due autori puntano i riflettori su un problema forse non da tutti conosciuto: le regole attualmente utilizzate per monitorare l’energia a livello globale, pubblicate nelle Raccomandazioni internazionali per le statistiche energetiche (IRES), fanno poche distinzioni. Per la precisione l’IRES offre una classificazione internazionale standard dei prodotti energetici (SIEC) e un elenco dei “prodotti rinnovabili” ma senza in questo caso aggiungere alcuna definizione di “FER”, né esplicitare la differenza dalle fonti non rinnovabili. Con il risultato, peraltro, che alcune tecnologie e prodotti green sono tagliati fuori.
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Per Escamilla e Prime, dal momento che le SIEC sono state pubblicate quasi 15 anni fa, è necessario aggiornarle utilizzando una tassonomia delle energie rinnovabili più dettagliata. “Altrimenti, il viaggio della transizione energetica sarà guidato da mappe obsolete“. “Avere un approccio chiaro per classificare le fonti energetiche non è importante solo per monitorare e misurare, ma anche per dare un senso alla transizione in corso. Oltre a ciò, come proposto dall’IRES, un quadro comune per le categorie energetiche può essere di immenso aiuto per la collaborazione dei paesi affinché possano parlare tra loro in una lingua comune“, si legge nel sito di IRENA.
La nuova mappa di IRENA
Il problema per i non addetti può sembrare di poco conto, ma nella realtà dei fatti la mancanza di puntuali classificazioni internazionali per le FER e di regole standard per monitorare determinate opzioni energetiche, come l’off-grid o alcune forme di bioenergia, rappresenta già uno svantaggio.
Ecco perché IRENA ha elaborato un nuovo sistema di classificazione delle diverse fonti energetiche, un sorta di mappa per viaggiare attraverso le complessità attuali. La tassonomia “esclude l’elettricità e il calore, ma propone un modo per inserire idrogeno e ammoniaca nelle fonti energetiche. Anche se questo potrebbe non avere senso immediato perché queste molecole sono le stesse indipendentemente dalla loro fonte, vengono differenziate tra fonti rinnovabili e non rinnovabili. In realtà, questo metodo è già comune per l’elettricità e il calore, con implicitamente indicata la frazione proveniente da fonti rinnovabili“.
L’implementazione di tale tassonomia – scrivono gli autori – richiederà molto lavoro, a partire dalla ricategorizzazione e l’adeguamento dei dati storici e una maggiore collaborazione internazionale. Ma l’armonizzazione dei dati tra paesi porterà maggiore chiarezza ad un settore energetico complesso e dinamico come quello attuale