Nella prima metà degli anni ’90 in Puglia si è registrata una grave crisi relativa allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
La Regione Puglia è intervenuta in un primo momento con l’adozione del primo Piano di Gestione dei rifiuti solidi urbani con Delibera di Consiglio del 30 giugno 1993, n.251, per la cui attuazione sono state emanate due leggi regionali, la n.17 del 13 agosto 1993 e la n.13 del 18/07/1996.
Successivamente il dichiarato stato di emergenza ambientale ha reso necessaria la contestuale nomina di un Commissario Delegato per intraprendere urgenti misure di contenimento della crisi ambientale finalizzate alla riorganizzazione dei servizi di smaltimenti dei rifiuti urbani, già previsti nel piano, e l’adozione di alcuni provvedimenti.
Il ricorso ai poteri straordinari si è prolungato per oltre 10 anni ed è cessato definitivamente il 31 gennaio 2007.
Nel piano del 1993, che puntava a un significativo sviluppo della raccolta differenziata e conteneva uno studio tecnico funzionale a definire gli strumenti operativi per giungere ad un’idonea valutazione dei costi dei nuovi servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, era prevista la raccolta in tutti i comuni pugliesi di organico, carta e cartone, plastica, vetro e metalli unitamente ad altre raccolte dedicate a flussi minori come rifiuti urbani pericolosi (pile, farmaci, contenitori contaminati da residui di sostanza pericolose, ecc..).
Nell’ottica di un più crescente contenimento dei costi e degli impatti legati al trasporto dei rifiuti, il piano del ’93 indicava un percorso finalizzato a costituire punti e/o stazioni di trasferimento di tipo fisso o mobile.
A tal proposito il dott. Pastore, dirigente ad interim dell’Ufficio Rifiuti del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica, Regione Puglia, ha precisato: ‘tale soluzione tecnica attualmente non può considerarsi superata anche alla luce della riforma federale dello stato che ha obbligato i centri minori (con popolazione inferiore a 5.000 abitanti) ad aggregarsi per l’erogazione dei servizi pubblici locali’. Tuttavia, ha aggiunto, le politiche attive adottate hanno comportato crescenti miglioramenti nella raccolta differenziata, grazie sia a campagne di sensibilizzazione del cittadino sia a costante adeguamento e rimodulazione dei servizi di raccolta.’
Le difficoltà monitorate negli anni rispetto al raggiungimento degli obiettivi del precedente piano emergenziale di gestione dei rifiuti nonchè gli sviluppi normativi nella materia, hanno determinato il nuovo percorso su cui fondare l’obiettivo strategico della realizzazione della società del riciclo che punta al recupero di materia e alla riduzione sostanziale dei conferimenti in discarica. Con DCR 204/2013 la Regione Puglia ha approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU). Nello specifico e con la consapevolezza della necessità di un nuovo modello di governance e di una valutazione relativa al fabbisogno impiantistico regionale si è proceduto, con il supporto di ARPA che ha redatto il relativo Rapporto Ambientale, ad elaborare un nuovo strumento pianificatorio dinamico, che potrà anche essere aggiornato nei prossimi anni, sulla scorta dei risultati delle attività di monitoraggio che esso stesso prevede. Al dirigente dell’Ufficio Rifiuti è stata rivolta la seguente domanda: ‘a distanza di venti anni quali risultati sono stati registrati dal Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica ?’.
dott. Pastore: Ad accezioni di casi rari, i comuni pugliesi stanno rispondendo al nostro programma, in termini di riduzione delle quantità di rifiuti destinati allo smaltimento in discarica e all’avvio di quote più significative di scarti confluiti al recupero: al Luglio 2013 la percentuale di raccolta differenziata sul territorio regionale si è attestata attorno al 26,5%. La domiciliarizzazione dei ritiri (cosiddetta ‘raccolta porta a porta’), un servizio di raccolta differenziata di tipo integrato, è sicuramente strumento indispensabile al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata definiti dalla norma nazionale di riferimento (D. lgs.152/06).
Parallelamente alla redazione del PRGRU il Governo Regionale ha emanato disposizioni per l’attuazione del nuovo modello di governance: con la LR n. 24 del 20 agosto 2012, modificata dalla LR n. 42 del 13 dicembre 2012, è stato avviato il processo di riforma della governance del ciclo integrato dei rifiuti urbani, che ha previsto la gestione dei servizi di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento rifiuti in Ambiti Territoriali Ottimali di dimensioni provinciali (n.6 ATO), mentre la possibilità di organizzare l’erogazione dei servizi di spazzamento raccolta e trasporto in Ambiti subprovinciali di Raccolta Ottimale (ARO).
Con DGR 2147/2012 e DGR 2877/2012 e 194/2013 è stato adottato il modello di Carta dei Servizi per definire i requisiti minimi dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati, da garantire negli Ambiti subprovinciali di Raccolta Ottimale di cui si è approvata proposta di perimetrazione (n. 38 ARO).
Nella fase di avvio della gestione dei servizi, l’Ufficio Gestione Rifiuti ha provveduto a monitorare l’iter costitutivo degli ARO, dando il necessario supporto alle strutture tecnico-amministrative comunali per il perseguimento degli obiettivi previsti dagli strumenti normativi vigenti. Nel contempo è stato emanato il R.R. 10/2013 che ha definito il modello gestionale ed organizzativo a livello di Ambito Territoriale Ottimale (ATO), coincidente con il territorio di ciascuna Provincia, indicando le funzioni specifiche dell’Organo di Governo d’Ambito.
L’ufficio ha inoltre coordinato l’avvio delle attività del nuovo modello di governance, a livello di ARO e ATO, con la finalizzazione della gestione liquidatoria dei Consorzi ATO soppressi.
L’Ufficio, nell’espletamento delle attività di monitoraggio dello stato di attuazione della governance a livello di ARO, preso atto dell’inerzia di alcuni Ambiti, con DGR n. 957/2013, n. n.1611/2013 e n.1157/2013 ha provveduto a commissariare n.14 ARO (nominando alcuni funzionari regionali quali Commissari ad acta) al fine di accelerare la costituzione dei medesimi Ambiti e rendere possibile l’attivazione delle procedure di affidamento dei servizi unitari.
Dal monitoraggio sullo stato di attuazione della governance effettuato dall’Ufficio si evince che al Dicembre 2013 tutti gli ARO risultavano costituiti e, mediamente, avevano avviato le progettazioni del servizio unitario.
I nuovi servizi di raccolta integrata dei rifiuti dovranno incidere al fine di garantire il raggiungimento dello sviluppo di circuiti di intercettazione dei rifiuti ad alta produttività e la massima purezza dei materiali raccolti.
di Avv. Rosa Marrone – funzionario Assessorato alla Qualità dell’Ambiente- Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica- Ufficio Bonifica e Pianificazione (@ecorosmar)