Apre tra pochi giorni lo sportello MASE per richiedere i contributi per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti, la certificazione Made Green in Italy. Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 8 del 13 gennaio 2025, fino alle ore 20 del 3 febbraio 2025. I contributi previsti dal bando ministeriale offrono fino a 10.000 euro per progetto.
Schema Made Green in Italy: cos’è, vantaggi, finalità
La certificazione Made Green in Italy è uno schema volontario promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per certificare l’impronta ambientale dei prodotti Made in Italy secondo la metodologia PEF (Product Environmental Footprint). È stato istituito dall’art. 21, comma 1 della legge n. 221/2015.
I prodotti certificati ottengono un logo distintivo, valido tre anni, che garantisce prestazioni ambientali eccellenti rispetto ai benchmark di categoria.
Lo schema Made Green in Italy mira a:
- promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo,
- rafforzare la competitività dei prodotti italiani,
- favorire scelte consapevoli dei consumatori.
Possono aderire prodotti originari dell’Italia per cui esistono Regole di Categoria di Prodotto (RCP) valide. La certificazione combina criteri ambientali rigorosi con la valorizzazione del Made in Italy, in un’ottica di sostegno alla transizione ecologica e alla competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.
Come richiedere contributi certificazione Made Green in Italy
Per richiedere contributi per la certificazione Made Green in Italy, i soggetti interessati devono inviare la documentazione richiesta tramite PEC all’indirizzo programmicertificazione@pec.mase.gov.it.
Nell’oggetto della PEC dovrà essere riportata la dicitura: “Bando per l’accesso al contributo, in regime di “de minimis”, di progetti per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti ai fini dell’adesione allo Schema “Made Green in Italy” (D.M. n.56/2018)”.
La dotazione complessiva è di 114mila euro e il contributo massimo per progetto è di 10mila euro.
Chi può partecipare al bando? Tutti i produttori di prodotti classificabili come Made in Italy, ovvero di prodotti originari dell’Italia ai sensi dell’art.60 del regolamento UE 952/2013.
I produttori non devono, però:
- essere stati destinatari di revoche di agevolazioni negli ultimi 2 anni (escluse rinunce volontarie),
- avere pendenze relative a restituzioni di agevolazioni precedenti.
La selezione avverrà con una valutazione a sportello, secondo l’ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento fondi. La valutazione sarà basata su 3 criteri principali:
- Completezza della proposta progettuale (cronoprogramma, stima costi).
- Coerenza con gli obiettivi dello schema “Made Green in Italy”.
- Presenza di regole di categoria di prodotto (RCP) valide per il prodotto proposto.
Quali sono le spese ammissibili per i contributi alla certificazione Made Green in Italy? Il bando specifica che sono ritenute spese ammissibili:
- Consulenze relative al progetto.
- Verifiche da parte di enti terzi accreditati.
- Acquisto di strumentazione e servizi strettamente funzionali, inclusi software e licenze.
- IVA solo se non recuperabile secondo normativa nazionale.
Sono, invece, considerate spese non ammissibili:
- Personale interno.
- Costi non riconducibili al progetto o antecedenti l’avvio.
- Adeguamenti obbligatori di legge.
- Imposte, tasse e atti notarili.
La durata massima ammessa del progetto è di 7 mesi dall’accettazione del contributo, con possibilità di proroga di 1 mese (solo per cause non imputabili al beneficiario).
Consulta qui gli allegati A, B e C per inviare la domanda di richiesta contributi per lo schema volontario di certificazione.