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Dopo il carbone, l’atomo: Berlino terrà accese due centrali nucleari

Arrivati i risultati dello stress test sulla rete elettrica chiesto dal governo per calibrare le misure anti crisi energetica. Due scenari su tre richiedono di tenere in funzione 2 dei 3 siti ancora operativi. Si tratterà probabilmente di Isar 2 in Baviera e Neckarwestheim 2 nel Baden-Württemberg

Centrali nucleari: la Germania terrà aperti 2 impianti
La centrale nucleare di Isar, in Baviera. By E.ON Kernkraft GmbH – E.ON Kernkraft GmbH, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3772291 CC BY-SA 3.0

La Germania doveva chiudere le ultime 3 centrali nucleari il 31 dicembre di quest’anno

(Rinnovabili.it) – La Germania terrà accese due delle tre centrali nucleari ancora in funzione, invece di spegnerle come da programma alla fine di quest’anno. Anche se il riempimento degli stoccaggi di gas procede meglio del previsto (84,26%, un mese in anticipo), Berlino teme di non farcela e punta anche sull’atomo – dopo il carbone – per evitare stop forzati all’industria nazionale. L’indiscrezione arriva da fonti del ministero della Transizione Ecologica, che hanno rivelato in anteprima al quotidiano Handelsblatt il risultato dello stress test sul panorama energetico nazionale voluto dal governo.

Test che avrebbe dato una risposta piuttosto chiara: la Germania non passerà indenne l’inverno se non si affida a fonti alternative al gas. Anche Berlino, come l’Italia e molti altri paesi Ue, ha iniziato un percorso di diversificazione dalla Russia. Ma gli approvvigionamenti garantiti finora non bastano a compensare i flussi ridotti via Nord Stream e i rigassificatori galleggianti ordinati per potenziare la quota di Gnl non sono ancora attivi.

Probabile chiusura rinviata per Isar 2 e Neckarwestheim 2

I risultati dello studio – affidato agli operatori 50Hertz, Amprion, Tennet and TransnetBW – sono arrivati il 31 agosto sulla scrivania del segretario di stato per l’Energia Patrick Graichen. Ma non è ancora pubblico. Secondo le valutazioni di alcune fonti dell’industria, riporta il quotidiano, il quadro delineato nel dossier rende molto probabile la scelta di tenere in vita il nucleare tedesco.

In particolare, potrebbero restare in funzione i siti di Isar 2 in Baviera e Neckarwestheim 2 nel Baden-Württemberg, mentre potrebbe chiudere come previsto entro il 31 dicembre la centrale nuceare di Emsland in Bassa Sassonia. “Ci sono molti elementi che suggeriscono che non si può fare altrimenti”, ha detto un alto funzionario a Handelsblatt. Un’altra fonte sentita dall’agenzia Reuters conferma: dei tre scenari considerati nello stress test, ben due suggeriscono l’opzione di tenere attive le centrali nucleari.

La decisione è una delle più controverse sul tavolo del governo tedesco. Il ministro dell’Economia e della Transizione Ecologica (e leader dei Verdi) Robert Habeck ha sempre detto di essere politicamente contrario e che l’atomo avrebbe, al più, fatto risparmiare il 2% del gas usato. Motivi validi per tentare altre strade. Altri membri della coalizione di governo, tra i liberali, sono su posizioni opposte. Il prolungamento della vita delle centrali nucleari dovrebbe comunque durare per un periodo di tempo limitato, come misura per superare la fase più critica della crisi energetica.