Shut down per 7 centrali a lignite usate come “cuscinetto d’emergenza” dopo lo scoppio della guerra in Ucraina per evitare di intaccare le riserve di gas. Gli impianti avrebbero dovuto chiudere prima, ma il governo li aveva tenuti in funzione per garantire la sicurezza energetica
L’anno scorso la generazione elettrica nazionale da carbone è scesa di 1/3
(Rinnovabili.it) – Berlino spegnerà 7 centrali a carbone entro la fine del mese, per una capacità installata complessiva di 3,1 GW. Questi impianti a lignite – una delle fossili più inquinanti – erano stati risparmiati dal piano di chiusura nel 2022, per via della guerra in Ucraina. Secondo la tabella di marcia del governo, la chiusura delle centrali a carbone in Germania si dovrebbe concludere “idealmente” nel 2030. Nello specifico, si tratta delle unità E e F della centrale di Niederaußem e dell’unità C, D ed E di Neurath (entrambe di RWE), e delle unità E e F della centrale di Jänschwalde, di proprietà della Leag.
Il ritardo nel phase out era stato deciso da Berlino all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina per le incertezze sulla fornitura di gas. Il governo aveva scelto di prolungare la vita al carbone per risparmiare gas, rinnovando poi la decisione per un altro anno nel 2023. Una posizione che aveva attirato critiche perché, in parallelo, Berlino aveva scelto di tirare dritto sulla chiusura delle ultime centrali nucleari attive nel paese.
Nel 2023, -48 TWh per le centrali a carbone in Germania
Al termine della stagione invernale 2023-24, l’agenzia federale tedesca che regola la fornitura di elettricità (BNetzA) giudica superata la fase di crisi. Le centrali a carbone che la Germania aveva tenuto come riserva possono essere spente senza danneggiare le riserve di gas (oggi al 65% della capacità complessiva, livello record rispetto agli ultimi anni) né la stabilità della rete.
“Le chiusure sono pianificate e prese in considerazione in tutte le previsioni di fornitura. La sicurezza dell’approvvigionamento è ancora garantita”, assicura l’agenzia, che fa sapere che a novembre in Germania erano presenti sul mercato complessivamente 245 gigawatt di impianti di produzione elettrica. Di questi, circa 159 gigawatt provenivano da fonti energetiche rinnovabili.
Già nel 2023, d’altronde, la riserva di generazione elettrica da carbone era stata ben poco sfruttata. La generazione dalle centrali a lignite è calata al minimo dal 1963, mentre quella dalle centrali ad antracite ai livelli più bassi dal 1955. Secondo i dati dell’istituto Fraunhofer, nel complesso l’anno scorso le centrali a carbone in Germania hanno visto una riduzione dell’output di quasi 1/3, pari a -48 TWh, mentre la quota delle rinnovabili nella produzione nazionale netta di elettricità è cresciuta del 7,2% rispetto al 2022, arrivando a quasi il 60% del totale (260 TWh).
“Le emissioni derivanti dalla combustione di lignite e carbon fossile in Germania sono storicamente enormi e sono tra le cause principali della crisi climatica. È buona cosa che la Germania stia ora tornando al percorso di phase out pianificato”, commenta la deputata dei Verdi al parlamento tedesco Kathrin Henneberger.