L’anno scorso Pechino ha approvato 66,7 GW di nuove centrali e ne ha avviati 94,5 GW. Il livello più alto dal 2015. Contratti a lungo termine e ruolo delle compagnie minerarie mantengono artificialmente alto il ruolo di questa fonte fossile
Nel 2024, la Cina ha accelerato come mai prima sul fronte della nuova capacità rinnovabile. Ma, in parallelo, ha anche segnato nuovi record sulle centrali a carbone. Nonostante l’aggiunta record di 357 GW di capacità rinnovabile, Pechino ha approvato 66,7 GW di nuove centrali e ne ha avviati 94,5 GW. Il livello più alto dal 2015.
Non è solo uno sviluppo che stride con la traiettoria della transizione energetica del paese, ma anche un indirizzo in contrasto con la promessa di Xi Jinping di “controllare rigorosamente” il carbone, afferma un rapporto congiunto di Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) e Global Energy Monitor (GEM).
Centrali a carbone, i numeri della Cina nel 2024
L’anno scorso, la Cina ha proseguito sul doppio binario delle rinnovabili e del carbone. Non solo non sono arrivati segnali abbastanza incoraggianti nel senso di un abbandono graduale della fonte fossile più inquinante, ma c’è stato un balzo in avanti.
Nel dettaglio:
- sono stati approvati 66,7 GW di nuova capacità di energia a carbone. Le approvazioni hanno registrato una ripresa nella seconda metà dell’anno, dopo un inizio di 2024 a ritmo più lento;
- è iniziata la costruzione di centrali a carbone per 94,5 GW;
- 3,3 GW di progetti sospesi hanno ripreso la costruzione nel 2024.
Nel complesso, questi numeri segnalano che un numero sostanziale di nuovi impianti entrerà in funzione nei prossimi 2-3 anni, consolidando ulteriormente il ruolo del carbone nel sistema energetico cinese.
Tuttavia, qualche indizio positivo c’è. Le proposte nuove e i progetti rispolverati arrivano, insieme, a 68,9 GW, in calo rispetto ai 117 GW del 2023 e ai 146 GW del 2022. C’è quindi “un potenziale rallentamento nell’avvio dei progetti”, segnala il rapporto. Rallenta anche il ritmo delle nuove centrali a carbone che entrano in funzione, con 30,5 GW commissionati nel 2024, in calo rispetto ai 49,8 GW dell’anno scorso. Ma in linea con i livelli del 2021 e del 2022.
Ci sono poi altre dinamiche che contribuiscono a tenere alto il peso del carbone nella strategia energetica cinese. Come il ricorso a contratti a lungo termine. I contratti di fornitura di carbone garantiscono ore operative minime alle centrali, penalizzando l’uso di energia pulita. Ciò crea un mercato distorto che ostacola la transizione energetica.
O, ancora, il ruolo delle compagnie minerarie. Oltre il 75% delle nuove centrali a carbone approvate nel 2024 sono finanziate da società attive in questo settore, creando una domanda artificiale di carbone e rallentando il passaggio alle rinnovabili.