Un rapporto di CREA e GEM calcola che il ritmo di crescita del carbone dal 2022 a oggi mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni al 2025 e 2030
Solo nel 2023 costruita 1 nuova centrale a carbone ogni settimana
(Rinnovabili.it) – Negli ultimi 2 anni, Pechino ha accelerato così tanto sul carbone da mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni al 2025 e 2030. Uno sviluppo, tra impianti autorizzati e costruiti, che contraddice la retorica del governo di mettere “sotto stretto controllo” la generazione da carbone, fonte alla quale sarebbe riservato soltanto un ruolo di “supporto”. Dal 2022, sono state autorizzate centrali a carbone in Cina per 218 GW complessivi, una pipeline lunga abbastanza per coprire la domanda energetica dell’intero Brasile.
I numeri del boom di centrali a carbone in Cina
Solo l’anno scorso, Pechino ha approvato 106 GW di nuova capacità installata e ha iniziato la costruzione di impianti per 70 GW. In pratica, ha autorizzato 2 nuovi impianti a settimana e avviato i lavori per una centrale ogni settimana. La Cina ha inoltre commissionato 47 GW di generazione da carbone e ha annunciato 108 GW di nuovi progetti sempre nel 2023.
Tutto ciò si riflette nell’incremento della generazione effettiva da carbone nel mix cinese. Tra 2020 e 2023 la generazione dalla fonte fossile più inquinante è cresciuta del 12% e ha coperto il 44% dell’aumento totale della generazione nel paese. Mettendo fortemente a rischio uno degli obiettivi del decennio, cioè coprire al 50% la crescita di generazione con le rinnovabili.
Il tasso di crescita della produzione di energia da carbone è accelerato al 4% annuo nel 2021-2023, rispetto al 3,5% del periodo 2016-2020. Mentre è aumentata di 8 volte la crescita del consumo totale di carbone, compresi gli usi del settore non energetico: dallo 0,5% annuo nel 2016-2020 al 3,8% annuo.
“L’avvicinarsi della scadenza per raggiungere il picco delle emissioni di CO2 “prima del 2030” sembra portare molti attori a perseguire una rapida crescita delle emissioni e un’ondata di progetti ad alta intensità di carbonio mentre la finestra per loro è ancora aperta”, nota il rapporto del Center for Research on Energy and Clean Air (CREA) e Global Energy Monitor (GEM) che ha analizzato i trend delle centrali a carbone in Cina. “Il governo ha recentemente riconosciuto il ritardo nei progressi rispetto agli obiettivi e ha chiesto un controllo più forte su tali progetti, insieme ad una diffusione accelerata delle energie rinnovabili, per colmare il divario”.
Pechino può ancora rispettare gli impegni sul taglio delle emissioni?
Nonostante questi numeri che disegnano una crescita impressionante del carbone, Pechino può, con relativamente poco sforzo, riuscire a rispettare alcuni degli obiettivi di riduzione delle emissioni principali. Per raggiungere l’obiettivo di intensità di carbonio per il 2025, le emissioni di CO2 e il consumo di carbone dovranno diminuire in termini assoluti dal 2023 al 2025. “A causa della drammatica accelerazione nella diffusione dell’energia pulita osservata nel 2023, questa riduzione è realizzabile e potrebbe mettere la Cina sulla buona strada per raggiungere il picco delle emissioni di CO2 prima del 2025”, si legge nel rapporto, ma “a condizione che la crescita della domanda di elettricità ritorni al trend precedente dopo la crescita eccezionalmente rapida nel 2021-23”.