Rinnovabili • Centrali a carbone: crollo del 76% dei nuovi progetti dopo Parigi

Mai così corta la pipeline di centrali a carbone nel mondo. Ma la Cina accelera

Solo in Cina la coda di impianti vale 250 GW, il 72% del totale mondiale. Tutte le regioni abbandonano il carbone, con le eccezioni parziali di India e Indonesia in Asia. Il boom di centrali in Cina nel 2022 però sta frenando l’addio al carbone

Centrali a carbone: crollo del 76% dei nuovi progetti dopo Parigi
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Esclusa Pechino, le centrali a carbone pianificate nel mondo arrivano a 97 GW

(Rinnovabili.it) – La coda di centrali a carbone in progetto o in costruzione nel mondo non è mai stata così corta. Ma la Cina, da sola, con il boom del carbone ripartito nel 2022, rischia di far saltare l’obiettivo degli 1,5 gradi. Iea e Ipcc sono stati molto chiari al riguardo: non c’è spazio per nuovi impianti unabated (cioè con tecnologie per la cattura della CO2) se vogliamo rispettare il Paris Agreement.

Una lenta frenata (Cina esclusa)

Se si esclude Pechino, il mondo l’anno scorso ha continuato il lento ma costante addio al carbone. Sono diminuiti i nuovi impianti in pianificazione e per la prima volta la lista di centrali a carbone a vari stadi di sviluppo, a livello globale, è scesa sotto i 100 GW. Questo è vero anche per ciascuna singola regione, un segnale chiaro di una tendenza globale. L’unica eccezione è rappresentata da aumenti marginali in Indonesia e India.

Quanto pesa il boom delle centrali a carbone in Cina?

Tutto cambia se in questo scenario si include la Cina. La scala dell’accelerazione sul carbone impressa da Pechino l’anno scorso è tale che cambia la tendenza globale del phase out del carbone. Ad oggi, la Cina pesa per il 72% della capacità di centrali a carbone pianificata a livello globale. Appena 6 mesi fa era al 66%.

Secondo i dati di E3G, la pipeline di centrali a carbone in Cina è arrivata a 250 GW. I successivi 5 paesi con la coda più corposa, insieme, arrivano appena a 60 GW. Si tratta di India (29 GW), Turchia (10 GW), Indonesia, Laos e Mongolia (tutte con 7 GW). Il resto del mondo, complessivamente, pesa per appena il 10% del totale (36 GW).

Nel dettaglio, la Cina ha visto 41 GW di nuove costruzioni nella seconda metà del 2022, contribuendo a più di 50 GW per l’intero anno. Per contro, i paesi della zona OCSE/UE non hanno visto l’avvio di nuove costruzioni di impianti a carbone dal 2019. E se a luglio 2022 i nuovi progetti di centrali a carbone proposti nel mondo erano scesi del 75% dall’entrata in vigore dell’accordo di Parigi, dopo il boom cinese la percentuale è scesa al 72%.