Ammoniaca (grigia) per abbattere le emissioni delle centrali a carbone
(Rinnovabili.it) – Ammoniaca per prolungare la vita delle centrali a carbone e renderle più “pulite”. È l’obiettivo del primo test su scala commerciale avviato il 1° aprile da Jera, il principale player energetico del Giappone. Presso l’unità 4 della centrale elettrica a carbone di Hekinan, Jera ha iniziato la co-combustione di un mix di carbone e 20% di ammoniaca grigia (prodotta a partire dal metano con steam reforming). Il salto di scala arriva 3 anni dopo i primi test condotti presso un’altra unità dello stesso impianto.
Abbattere le emissioni delle centrali a carbone con l’ammoniaca
La sperimentazione proseguirà per 3 mesi, fino a giugno, e impiegherà circa 40.000 tonnellate di ammoniaca grigia. In questa fase, l’obiettivo di Jera è analizzare le emissioni di ossido di azoto generate dal processo e indagare altri fattori tra cui l’operatività del sito e l’impatto su caldaie e altre componenti.
Se i risultati saranno soddisfacenti, Jera punta a validare la tecnologia di co-combustione carbone-ammoniaca entro 1 anno, a marzo 2025. Per l’avvio su larga scala dell’impiego di ammoniaca presso altre centrali a carbone, però, bisognerà attendere fino al 2027-2028. Successivamente, l’azienda punta a perfezionare il processo per aumentare la quota di ammoniaca fino al 50% e impiegarla su scala commerciale nella prima metà del prossimo decennio. In parallelo, sta studiando modifiche alle componenti delle centrali a carbone per poter bruciare esclusivamente ammoniaca.
Le incognite della co-combustione carbone-ammoniaca
L’iniziativa di Jera è supportata dal centro di ricerca statale Nedo e si inserisce nei piani di transizione del Giappone per la decarbonizzazione del settore energetico. La co-combustione di carbone e ammoniaca non è ancora attestata su larga scala e rappresenta una soluzione alternativa a quelle più diffuse della cattura e stoccaggio della CO2 per abbattere le emissioni degli impianti.
Anche se il test a Hekinan dovesse dare luce verde al progetto, resterebbero altre incognite prima di rendere possibile l’adozione su larga scala. Innanzitutto i costi, ma anche la fornitura di quantità sufficienti di ammoniaca. Solo la domanda di ammoniaca di Jera al 2030 mangerebbe il 70% dell’obiettivo attuale del Giappone di produzione di ammoniaca (3 mln t/anno). Restano poi incognite legate al controllo delle emissioni di ossidi di azoto e allo stoccaggio in sicurezza di grandi quantità di ammoniaca.