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Ammoniaca per “ripulire” le centrali a carbone: il 1° test in Giappone

Jera ha avviato il 1° aprile la co-combustione di un mix di carbone e il 20% di ammoniaca presso l’unità 4 (1 GW) dell’impianto a carbone di Hekinan. È la prima volta che viene sperimentata questa soluzione su scala commerciale. Se i risultati saranno soddisfacenti (soprattutto per il controllo delle emissioni di ossidi di azoto), il player energetico giapponese punta ad arrivare a un mix al 50% di ammoniaca entro il 2035

centrali a carbone
Credits: Jera

Ammoniaca (grigia) per abbattere le emissioni delle centrali a carbone

(Rinnovabili.it) – Ammoniaca per prolungare la vita delle centrali a carbone e renderle più “pulite”. È l’obiettivo del primo test su scala commerciale avviato il 1° aprile da Jera, il principale player energetico del Giappone. Presso l’unità 4 della centrale elettrica a carbone di Hekinan, Jera ha iniziato la co-combustione di un mix di carbone e 20% di ammoniaca grigia (prodotta a partire dal metano con steam reforming). Il salto di scala arriva 3 anni dopo i primi test condotti presso un’altra unità dello stesso impianto.

Abbattere le emissioni delle centrali a carbone con l’ammoniaca

La sperimentazione proseguirà per 3 mesi, fino a giugno, e impiegherà circa 40.000 tonnellate di ammoniaca grigia. In questa fase, l’obiettivo di Jera è analizzare le emissioni di ossido di azoto generate dal processo e indagare altri fattori tra cui l’operatività del sito e l’impatto su caldaie e altre componenti.

Se i risultati saranno soddisfacenti, Jera punta a validare la tecnologia di co-combustione carbone-ammoniaca entro 1 anno, a marzo 2025. Per l’avvio su larga scala dell’impiego di ammoniaca presso altre centrali a carbone, però, bisognerà attendere fino al 2027-2028. Successivamente, l’azienda punta a perfezionare il processo per aumentare la quota di ammoniaca fino al 50% e impiegarla su scala commerciale nella prima metà del prossimo decennio. In parallelo, sta studiando modifiche alle componenti delle centrali a carbone per poter bruciare esclusivamente ammoniaca.

Le incognite della co-combustione carbone-ammoniaca

L’iniziativa di Jera è supportata dal centro di ricerca statale Nedo e si inserisce nei piani di transizione del Giappone per la decarbonizzazione del settore energetico. La co-combustione di carbone e ammoniaca non è ancora attestata su larga scala e rappresenta una soluzione alternativa a quelle più diffuse della cattura e stoccaggio della CO2 per abbattere le emissioni degli impianti.

Anche se il test a Hekinan dovesse dare luce verde al progetto, resterebbero altre incognite prima di rendere possibile l’adozione su larga scala. Innanzitutto i costi, ma anche la fornitura di quantità sufficienti di ammoniaca. Solo la domanda di ammoniaca di Jera al 2030 mangerebbe il 70% dell’obiettivo attuale del Giappone di produzione di ammoniaca (3 mln t/anno). Restano poi incognite legate al controllo delle emissioni di ossidi di azoto e allo stoccaggio in sicurezza di grandi quantità di ammoniaca.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.