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Centrale a carbone di As Pontes, la Spagna verso il phase out totale con 5 anni d’anticipo

L’impianto era stato tenuto in stand by durante la crisi energetica. Lo stop è previsto per agosto 2024. Con la chiusura della centrale in Galizia, che sarà rimpiazzata da 1,3 GW di rinnovabili, la Spagna può anticipare di 5 anni il phase out del carbone, ufficialmente previsto per il 2030

Centrale a carbone: la Spagna chiude gli 1,4 GW di As Pontes
Foto di Pavlo da Pixabay

Madrid approva la richiesta di Endesa di chiudere le ultime 2 unità in funzione

(Rinnovabili.it) – Entro agosto 2024, la centrale a carbone più grande della Spagna chiuderà i battenti. Finisce con un anno di ritardo la parabola dell’impianto da 1,4 GW di As Pontes, in Galizia, costruito nella seconda metà degli anni ’70, di cui sono ancora attive 2 delle 4 unità. Una 5° unità da 856 MW presente nel sito funziona a gas naturale liquefatto con ciclo combinato e continuerà a operare.

La data arriva dopo che la centrale a carbone è rimasta attiva in via precauzionale durante la crisi energetica tra 2021 e 2022 e ha poi ripreso a operare per una finestra di pochi mesi tra la primavera e l’estate di quest’anno allo scopo di consumare il carbone residuo. Nel settembre 2022 era arrivato dal ministero dell’Ambiente spagnolo l’ok alla chiusura di 2 delle 4 unità a carbone. Con la luce verde per lo stop alle ultime unità funzionanti, l’impianto di Endesa si avvia definitivamente alla chiusura.

Anticipare il phase out del carbone di 5 anni

Si tratta di un passo importante per la Spagna, perché permetterà al paese iberico di anticipare di 5 anni il phase out del carbone. Madrid si è impegnata a dire addio al carbone entro il 2030. Questo è l’orizzonte ufficiale, ma negli ultimi anni il governo ha cercato di accelerare soprattutto per ragioni legate alla crisi climatica.

Per rimpiazzare la generazione elettrica da carbone di As Pontes, la Spagna punta a potenziare le rinnovabili. Endesa, la società proprietaria dell’impianto, pianifica di sostituire il combustibile fossile con una serie di progetti di energia pulita tra cui spicca un impianto da 1 GW di eolico.

Molto positive le reazioni della società civile. “La Spagna sta già generando circa il 50% della sua energia da fonti rinnovabili, e i lavoratori del carbone potrebbero avere un futuro brillante grazie alla sua strategia di transizione giusta. Il fatto che la Spagna voglia anticipare di cinque anni l’eliminazione del carbone sottolinea quanto le energie rinnovabili stiano sovraperformando i combustibili fossili in termini di prezzo, sicurezza energetica e appetibilità”, ha affermato Alexandru Mustață, attivista di Beyond Fossil Fuels.

“Con la chiusura di As Pontes possiamo affermare concretamente che il carbone non è più necessario per la sicurezza energetica della Spagna. L’ambizione del governo di anticipare di cinque anni l’eliminazione del carbone dal Paese e di aumentare massicciamente la quota di energie rinnovabili nella produzione di elettricità in linea con le richieste della società civile è l’approccio giusto”, ha affermato Carlota Ruiz, avvocato ambientale presso IIDMA.

Alla fine del 2021, la Spagna aveva ancora 4,1 GW di impianti a carbone in attività, che producevano circa 6 TWh.