Incentivi per la Green economy ed unificazione e semplificazione Via, Vas e Aia nell’emendamento alla Legge di Stabilità 2014, approvato stamattina da Palazzo Chigi
(Rinnovabili.it) – Fumata bianca per quella che è stata definita l’Agenda Verde Italiana, il provvedimento che definisce gli orientamenti della politica ambientale nazionale. Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina il collegato ambientale alla legge di Stabilità 2014, presentato su proposta del Ministro dell’Ambiente. Il nuovo provvedimento, attraverso i circa trenta articoli che lo compongono, affronta le principali questioni sul fronte ambiente dalla protezione, della natura al servizio idrico, uscendo per la prima volta da quella logica dell’emergenza che ha caratterizzato negli ultimi anni norme di questo tipo. Si tratta – spiega una nota stampa dello stesso Minambiente – di un “pacchetto di norme a 360 gradi capaci di attivare politiche ambientali virtuose, semplificando il quadro normativo, rendendolo più moderno ed efficace e creando al tempo stesso le condizioni per investimenti e crescita economica nel campo della green economy. Il tutto con una ferrea attenzione a riduzione dei costi, semplificazione e trasparenza amministrativa. Strumenti a costo zero, per una politica ambientale più efficace in tutti i settori”.
Tra le novità più importanti introdotte dal nuovo ddl, gli incentivi alla Green Economy del riciclo e riutilizzo (art.12) per la prima volta nella legislazione italiana vengono infatti introdotti specifici meccanismi di sostegno al “mercato dei materiali e dei prodotti riciclati”, rivolti a consumatori, aziende ed enti locali. “L’incentivazione dell’acquisto di prodotti realizzati con materia derivata dalle raccolte differenziate post consumo apre un nuovo mercato in cui piccole e medie imprese possono recuperare i materiali riciclabili per rivenderli come materia prima o semilavorati alle imprese produttrici di beni”.
E il tema del recupero torna all’articolo 15 in cui si stabilisce la previsione di portare il tasso di raccolta differenziata dall’attuale 39,9% al 65% alla fine dell’anno 2020. Con il provvedimento si incentivano i Comuni che raggiungono gli obiettivi prefissi premiandoli con il pagamento di solo il 20% del tributo regionale rispetto ai rifiuti che si conferiscono in discarica, stabilendo invece delle misure addizionali al tributo per quelli che non dovessero farcela. “Tutto il gettito, tributo e addizionali, vanno in un fondo che le regioni devono utilizzare per incentivare il mercato del riciclo e quindi della green economy”.
Rispondono invece alla necessità di una maggiore semplificazione e trasparenza le modifiche apportate nell’articolo 6 alle procedure VAS (Valutazione Ambientale Strategica), VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Il ddl ha infatti unificato le Commissioni Via, Vas e Aia e prevede anche una revisione al ribasso dei compensi per la Commissione unificata. Nessun nuovo onere finanziario grava sul bilancio statale per effetto del presente provvedimento.
L’articolo 10 mira invece ad agevolare gli “appalti verdi” nella Pubblica amministrazione, introducendo una riduzione del 20% della cauzione a corredo dell’offerta per gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e che sono muniti di registrazione Emas o di marchio Ecolabel. La disposizione, inoltre, introduce tra i criteri ambientali di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa quello che le prestazioni al centro del contratto per un bene o servizio siano dotate di marchio Ecolabel e quello riguardante il costo del ciclo di vita dell’opera, prodotto, o servizio. Infine “tra le questioni ambientali più rilevanti che l’Italia deve affrontare, vi sono quelle legate al consumo di energia da fonti non rinnovabili e quelle legate alla produzione di rifiuti. Per entrambe le problematiche, rendere obbligatorio il riferimento ai criteri ambientali per gli acquisti pubblici (Green Public Procurement) può contribuire in maniera rilevante alla loro soluzione, con ricadute positive anche sotto il profilo economico”. Si inseriscono infine nel Green Public Procurement gli acquisti relativi al settore “alimentare”, considerato a livello europeo il principale settore di impatto ambientale con il 31% degli impatti totali dei consumi.
LEGGI LA SINTESI DELLE NORME DEL COLLEGATO AMBIENTALE ALLA LEGGE DI STABILITA’