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La casa d’acqua rivoluzionerà il greenbuilding

La casa d'acqua rivoluzionerà il greenbuilding

 

(Rinnovabili.it) – A volte le risposte più banali sono le più efficaci. L’inventore trentaquattrenne ungherese Matyas Gutai ha trovato il sistema per isolare le pareti con il più semplice dei materiali: l’acqua. La casa di acqua che ha costruito nel cortile di un magazzino di Budapest, la sua città natale, dimostra come un’intercapedine tra due lastre di vetro riempita con semplice H2O associata ad un sistema di controllo possa ridurre notevolmente l’energia necessaria per il riscaldamento.

 

La casa di acqua rivoluzionerà il green buildingPer la realizzazione del prototipo sono serviti circa 50.000 €, ottenuti grazie a fondi europei e finanziamenti del governo ungherese. La tecnologia sfrutta la capacità dell’acqua di assorbire il calore e restituirlo lentamente quando necessario. L’energia termica viene immagazzinata nelle fondamenta della costruzione e rilasciata quando necessario in base alla temperatura impostata nel sistema di regolazione.

 

Le pareti di vetro, se dimensionate adeguatamente, possono fare a meno di una struttura portante e la casa può sfruttare in modo omogeneo i benefici della tecnologia. Le tamponature opache e la copertura del prototipo sono realizzate in lastre di alluminio rivestite in listelli di legno con un’intercapedine di acqua. In totale il 70% dell’abitazione è protetto “dall’isolante liquido”.

 

“In nessun altra struttura si è completamente circondati da volumi d’acqua che, con le sue proprietà naturali, e attraverso il processo chiamato ‘trasferimento di calore convettivo’, è in grado di spostare l’energia dove serve” ha dichiarato l’inventore delle case di acqua.

 

Gutai ha ammesso che la costruzione dell’edificio è leggermente più costosa rispetto ad una tipologia tradizionale ma è comunque più economica di tante altre tipologie di alloggi ad alta efficienza energetica. Racconta che l’idea che sta suscitando l’interesse di architetti e costruttori di tutto il mondo gli è venuta mentre si trovava in Giappone, nelle sorgenti d’acqua calda all’aperto che frequentava mentre studiava architettura sostenibile all’Università di Tokio.

 

“Avevo molto freddo nel tragitto per arrivare alla piscina, soprattutto ai miei piedi. Come sono entrato nella sorgente mi sono sentito perfettamente a mio agio, non importa quanto fosse fredda l’aria fuori” ricorda.

 

Riflettendo sull’accaduto si rese conto che la temperatura di superficie e di massa sono molto più importanti di quelle dell’aria e iniziò a fare esperimenti per la realizzazione della casa di acqua che è stata ultimata dopo un decennio di ricerche.

 

La casa d'acqua rivoluzionerà il greenbuilding

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