Terna: "Contesto che perdurerà per qualche trimestre". IEA: "Fuorviante attribuire la responsabilità alla transizione verso l'energia pulita". Al contrario, è nelle rinnovabili la ricetta per slegare il sistema energetico dai trend delle commodity
Perché le rinnovabili rappresenta la soluzione non la causa del caro energia
(Rinnovabili.it) – Il caro energia con cui si trova oggi a fare i conti l’Italia, non si esaurirà a breve. A ripeterlo da qualche giorno sono diversi analisti di settore e cui si è aggiunta ieri anche la voce dell’operatore della rete elettrica nazionale. Secondo Francesco Del Pizzo, direttore Sviluppo e Dispacciamento di Terna, questo contesto perdurerà “per qualche trimestre”. Audito in Senato sui nuovi dlgs Mercato elettrico e Fonti rinnovabili, Pizzo ha presentato alcune stime a breve termine ma anche indicato la strada per evitare un futuro di rincari.
Con la riprese economica e quindi dei consumi, i prezzi dell’energia all’ingrosso in Europa sono rapidamente aumentati, gonfiando le bollette di cittadini e imprese. Un boom legato essenzialmente alla crescita del costo del gas e in parte minore all’aumento delle quotazioni della CO2 sul mercato ETS. E anche se si tratta di un problema generalizzato, l’Italia sembra soffrirne maggiormente a causa di un ampliamento dei differenziali di prezzo con gli altri paesi e al conseguente aumento dell’importazione di energia elettrica.
Misure di mitigazione e indipendenza energetica
Il caro energia ha spinto il governo ha trovare misure di mitigazione – come quelle già attuate nel precedente trimestre – con l’obiettivo di attenuarne il peso sulle bollette. Interventi necessari dal momento che i rincari non finiranno a breve. “Le previsioni del quarto trimestre dell’anno risultano essere ugualmente verso il rialzo“, ha spiegato Del Pizzo ; e anche quelle per il nuovo anno “non sono incoraggianti”. “Riteniamo che l’andamento del prezzo delle commodity e la dipendenza energetica del paese, in particolare dal gas – sia per gli usi diretti che per quelli termoelettrici – rappresentino una vulnerabilità generale per l’Italia”, anche ai fini della competitività.
Per l’operatore della rete di trasmissione esiste una strada certa per superare tali criticità. “La ricetta che noi riteniamo sia alla base di una trasformazione auspicabile è quella di una maggiore penetrazione delle rinnovabili. Da un parte perseguono l’obiettivo di decarbonizzazione, dall’altra ci permetteranno di avere una minore dipendenza dalle commodity […] e una maggiore capacità di essere resilienti rispetto a tali stress”. Con una maggiore diffusione delle fer e degli accumuli si ridurrà, infatti, il numero di ore in cui il prezzo dell’energia all’ingrosso verrà definito da tecnologie alimentate a gas, limitando così sempre più l’esposizione della tariffa elettrica alla volatilità di gas e CO2.
Quali sono le cause del caro energia?
Ai primi annunci di aumenti nelle bollette i critici della transizione ecologica hanno fatto sentire la propria voce. Ma come oggi spiega la stessa Agenzia internazionale dell’energia (IEA), l’analisi dei trend attuali e delle cause dietro al caro energia, è molto più complessa. Ovviamente il boom dei prezzi del gas in Europa è stato guidato dalla combinazione tra forte ripresa della domanda e un’offerta più ridotta del previsto, nonché da diversi fattori legati alle condizioni meteorologiche. Questi includono una stagione invernale particolarmente fredda all’inizio dell’anno e una disponibilità di energia eolica inferiore al solito nelle ultime settimane.
Ma i prezzi europei riflettono anche le più ampie dinamiche del mercato globale del gas. La domanda di carburante è stata particolarmente alta, soprattutto in Asia; e dal lato dell’offerta, la produzione globale di gas naturale liquefatto (GNL) è stata inferiore al previsto a causa di una serie di interruzioni e ritardi. “I recenti aumenti dei prezzi globali del gas naturale sono il risultato di molteplici fattori, ed è impreciso e fuorviante attribuire la responsabilità alla porta della transizione verso l’energia pulita“, ha affermato il direttore esecutivo della IEA Fatih Birol.
Senza contare che l’incremento del costo del gas ha portato i fornitori di energia elettrica in diversi mercati europei a passare nuovamente al carbone. Tendenza che sarebbe stata ancor più pronunciata se non fosse stato per l’aumento del prezzo delle quote di CO2 sull’ETS europeo. “La situazione odierna ricorda ai governi […] dell’importanza di forniture energetiche sicure e convenienti, in particolare per le persone più vulnerabili nelle nostre società”, ha aggiunto Birol. “Le transizioni ecologiche ben gestite sono una soluzione ai problemi che stiamo vedendo oggi nei mercati del gas e dell’elettricità, non la causa”.