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Caro energia, cosa manca al Decreto Bollette?

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Gli ultimi passaggi parlamentari del Decreto Bollette

(Rinnovabili.it) – Il Decreto Bollette è approdato stamane in Aula del Senato dopo l’esame in Commissione Industria, Commercio e Turismo. L’approvazione dovrebbe arrivare in giornata per consegnare il provvedimento nelle mani della Camera, nella speranza di validare il tutto in via definitiva entro il 26 novembre. 

Di cosa si tratta? Delle misure proposte dal Governo a fine settembre per contenere gli effetti del caro energia sui consumatori italiani. Nel dettaglio il Decreto Bollette – conosciuto anche come Decreto Energia – cerca di attenuare in via provvisoria gli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale limitatamente al quarto trimestre 2021. Il passaggio in Senato ha limato e modificato il testo, aggiungendo qualche piccola novità. Ma, spiega oggi il senatore Gianni Girotto, Presidente della Commissione Industria, esistono ancora margini di manovra per la politica di contrasto al caro energia. “Avremmo voluto tutti fare di più su questo provvedimento”, sottolinea il senatore. “Non sono passate una serie di proposte emendative che avrebbero contribuito a migliorare il testo e soprattutto a sostenere strutturalmente i cittadini utenti e le imprese”

Una di queste riguarda l’estensione dei bonus sociali per l’elettricità, le agevolazioni riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati. Ma non sono passate neppure le modifiche sulla riduzione dell’aliquota IVA al 5%, gli interventi sugli oneri generali di sistema e la concessione di garanzie da destinare alla realizzazione delle comunità energetiche. Nè  l’esenzione del canone minimo inferiore per le occupazioni del territorio comunale con cavi e condutture per i venditori di energia elettrica e gas, o il sostegno  alla realizzazione di accumuli di energia integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili e loro cumulabilità con altri incentivi.

Comprendiamo che in questo momento dell’anno le risorse necessarie per l’attuazione di queste misure risultino scarse o quasi nulle, ma, visto l’approssimarsi dell’apertura della sessione di bilancio, non possiamo che auspicare che il Governo voglia tenerle in considerazione”, afferma Girotto. “Da molte di queste proposte dipendono realmente la transizione ecologica, la tutela dei soggetti vulnerabili, la riduzione della dipendenza energetica del Paese, il contenimento delle tensioni sui prezzi dell’energia, la crescita economica del Paese, la ricerca e l’innovazione tecnologica”.

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