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Giù le tasse e un aiuto dalle utility: la ricetta della Spagna contro il caro bollette

Caro bollette: la ricetta della Spagna per evitare la stangata
Foto di Michael Schwarzenberger da Pixabay

Cosa fa Madrid per frenare il caro bollette?

(Rinnovabili.it) – Un tetto al prezzo del gas, giù le tasse e redistribuzione degli utili delle compagnie energetiche. Con queste misure la Spagna vuole combattere il caro bollette più imponente della sua storia. Un’operazione drastica, quella allo studio del governo Sanchez, visto che il paese iberico è il più colpito dai prezzi dell’elettricità schizzati alle stelle in tutta Europa.

Il caro bollette in Europa

Il costo dell’elettricità in Spagna lunedì è arrivato a quota 154,16 euro al MWh. Madrid si trova schiacciata in una situazione molto sfavorevole sia per il clima bollente che trascina al rialzo i consumi sia per il suo isolamento energetico. Ma questa situazione accomuna tutti i paesi europei. Il prezzo del MWh in Germania è arrivato alla quota record di 97,25 euro, in Francia sale a oltre 100 euro. Tre volte tanto i prezzi di un anno e mezzo fa.

Prezzi che si riflettono in un caro bolletta salatissimo. Ieri il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha lanciato un avviso ai naviganti: la prossima bolletta può crescere del 40%, dopo che l’ultima era salita già del 20%. Perché questo trend? Le cause sono molte e intrecciate fra loro. Pesa la ripresa delle economie asiatiche che hanno fatto impennare i prezzi del gas. Noi europei, in più, abbiamo iniziato a riceverne meno dalla Russia e le riserve si sono abbassate, contribuendo a increspare i prezzi.

Poi c’è il capitolo prezzo del carbonio. Il valore delle quote dell’ETS, il sistema europeo di scambio dei crediti di carbonio, sta seguendo una tendenza rialzista da un anno a questa parte e ormai è stabilmente sopra quota 60 euro/t CO2. Non è una novità che un ETS davvero funzionante avrebbe pesato in qualche modo sui portafogli dei cittadini, anche nella forma di un caro bollette. L’UE ha in cantiere delle contromisure, ma ci vorranno mesi se non anni affinché entrino in funzione. E in ogni caso attutiscono i cambiamenti strutturali e non è detto che siano così efficaci contro gli scossoni congiunturali.

Todo modo

Di fronte a questo scenario il governo Sanchez ha deciso di prendere delle contromisure potenti, per arginare il caro bollette. Un “whatever it takes” declinato in salsa spagnola, il messaggio lanciato ieri dal premier.

Già oggi in Consiglio dei ministri a Madrid si voterà il pacchetto spacca prezzi dell’elettricità. Giù le tasse sull’elettricità, dal 5,1% allo 0,5%. Secondo passo: “Toglieremo gli straordinari profitti che stanno realizzando le compagnie energetiche e li passeremo ai consumatori”, ha spiegato in un’intervista tv. La mossa non riguarderà tutte le aziende energetiche ma solo quelle che se lo possono permettere, ha spiegato Sanchez alla rete RTVE senza entrare più nello specifico. Altre fonti governative raccolte da El Pais spiegano: la misura sarà in vigore fino a marzo 2022 e toccherà idroelettrico e nucleare, visto che gli impianti non sostengono costi maggiori in quanto non dipendono dal gas ma beneficiano di maggiori introiti.

La redistribuzione dei profitti servirà per mettere un tetto al prezzo del gas, anche se il premier non ha dato dettagli su come dovrebbe funzionare il nuovo meccanismo. Altre misure in votazione oggi per alleviare il peso del caro bollette sui cittadini: un’estensione dell’IVA ridotta dal 21 al 10% per chi genera elettricità da impianti fino a 10 kW e la sospensione fino al 2022 della tassa del 7% sulla generazione di elettricità a carico delle utilities. Misure che costeranno allo Stato 1,4 mld di euro in mancati introiti. Ultimo asse portante dello scossone di Sanchez: riforme strutturali per accelerare sulle rinnovabili. Ma questo è un capitolo che non incide sui prezzi 2021 dell’energia. Obiettivo del governo socialista: riportare le bollette ai livelli del 2018 entro la fine dell’anno.

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