La Commissione europea ha pubblicato i risultati del quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023 mostrando gli impatti della crisi energetica
“Consumer Conditions Scoreboard 2023”, il 2022 ha minato la fiducia dei consumatori
(Rinnovabili.it) – Il caro bollette ha prodotto un preciso impatto sulle abitudini energetiche degli europei. Lo rivelano i risultati del “Consumer Conditions Scoreboard 2023” pubblicati ieri dalla Commissione UE. Ogni anno l’indagine monitora il sentimento dei consumatori nell’Unione Europea, in Islanda e in Norvegia su una serie di elementi chiave, come la fiducia o la risoluzione delle controversie. E come spiega Didier Reynders, Commissario per la giustizia, “il 2022 è stato un anno molto difficile per i consumatori […] a causa delle conseguenze dell’aggressione russa contro l’Ucraina, in particolare per gli alti prezzi dell’energia e, più in generale, per l’inflazione. Abbiamo recentemente proposto diverse misure per garantire che i consumatori siano protetti da pratiche di mercato sleali e nuovi potenziali aumenti di prezzo, con particolare attenzione anche alla protezione dei consumatori vulnerabili”.
Quello che è certo è che il caro bollette abbia lasciato un segno. La finanza personale e la fiducia dei consumatori sono state significativamente influenzate nel 2022 dall’aumento del costo della vita: il 37% dei consumatori europei dichiara di aver attinto ai propri risparmi.
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Caro bollette, i consumatori puntano sul risparmio
Entrando nel dettaglio della questione energetica, il 48% degli intervistati ha espresso preoccupazione per la propria capacità di pagare le bollette, compresi mutui e trasporti per andare al lavoro. Più di un terzo ha riferito di aver attinto ai propri risparmi (37%) e uno su dieci ha visto aumentare i propri mutui, in particolare a causa dei tassi di interesse variabili. In risposta agli aumenti dei prezzi di luce e gas, più della metà dei consumatori dichiara di aver cambiato le proprie abitudini, sia per risparmiare energia in casa (71%), utilizzando sussidi pubblici per misure di efficienza energetica e/o modificando l’uso dei trasporti ( 28%).
Sebbene la stragrande maggioranza dei consumatori ritenga che dovrebbe personalmente fare di più per contribuire alla transizione verde e alla lotta al cambiamento climatico, gli intervistati si sono divisi sulla misura in cui l’impatto ambientale di beni e servizi ha influenzato le loro scelte: il 43% ha dichiarato di non sono stati affatto influenzati dalle preoccupazioni ambientali nelle loro decisioni di acquisto. Ci sono anche grandi differenze tra i settori, con le auto in cima alla lista in termini di importanza dell’impatto ambientale che i consumatori avvertono quando fanno una scelta (81%). Inoltre, un numero inferiore di consumatori ha espresso le proprie convinzioni sull’affidabilità delle dichiarazioni ambientali rispetto al 2020 (-5 punti percentuali), il che potrebbe essere attribuito a un livello più elevato di consapevolezza sul greenwashing.