Nei Paesi Bassi ci sono 17 milioni di abitanti e 100 milioni di capi di bestiame. Dati che lo rendono uno dei paesi con più problemi sul ciclo dell’azoto. La svolta radicale del governo, annunciata a fine 2021, inizia a prendere forma. Il carico di azoto nelle 131 aree più compromesse dovrà scendere del 70% in 8 anni
Entro il 2030, il carico di azoto dei terreni in media deve scendere del 50%
(Rinnovabili.it) – Entro il 2030, i livelli di azoto nel terreno in Olanda dovranno scendere in media del 50%, in alcune aree anche del 70%. L’obiettivo annunciato il 10 giugno dal governo è drastico e con buona probabilità avrà conseguenze ancora più drastiche. Abbattere così tanto il carico di azoto dei terreni, infatti, richiederà una trasformazione radicale dell’agricoltura e soprattutto dell’allevamento nel paese. Con una riduzione forzosa del numero di capi allevati, fino al 30%.
Una decisione senza precedenti al mondo, che il governo olandese aveva già lasciato trapelare mesi fa – sollevando immediatamente molte polemiche in patria. Adesso arriva il primo tassello ufficiale e concreto: l’obbligo di far scendere il carico di azoto dei terreni innescherà una serie di effetti a cascata. Il primo dei quali è la protesta dei comparti agricoli e zootecnici.
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Sono in tutto 131 le aree dove l’inquinamento da azoto è a livelli molto alti e il taglio dovrà essere del 70%. Si tratta di zone dove la densità di capi per km2 è elevatissima e in prossimità di habitat da tutelare. In altre aree, invece, il taglio dovrà essere solo del 12%. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa la ministra per l’Ambiente e l’Azoto Christianne van der Wal e il ministro per l’Agricoltura Henk Staghouwer. Le 12 province che compongono il paese hanno 1 anno di tempo per presentare un piano dettagliato per rispettare i target e monitorare nel tempo i progressi.
L’Olanda è grande appena come Lombardia e Veneto e ha solo 17 milioni di abitanti, ma deve sostenere circa 100 milioni di capi di bestiame. Una densità altissima che grava sul ciclo dell’azoto – arriva negli ecosistemi in forma di ammoniaca contenuta nei liquami e nel letame – e mette il paese al 1° posto in Europa per export di carne.
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