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La Polonia vuole tenere aperte le centrali a carbone dopo il 2050

Sicurezza energetica: la Germania preferisce il carbone al nucleare
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Le dichiarazioni sul carbone del vice premier Jacek Sasin

(Rinnovabili.it) – Il carbone nel mix elettrico anche dopo il 2050. Per ragioni di sicurezza energetica. La Polonia non ha dubbi: bisogna rimettere in discussione le promesse fatte a Bruxelles, nella condizione attuale è impossibile pensare di tenere invariato il ritmo della transizione energetica. Colpa della guerra in Ucraina e della necessità di azzerare le forniture dalla Russia, spiegano da Varsavia.

Il governo polacco aveva stabilito ad aprile 2021 che avrebbe ultimato il phase out del carbone nel lontanissimo 2049. Una data frutto del compromesso tra governo (pressato dall’Ue) e sindacati dell’industria del carbone. Che era stata criticata da Bruxelles perché vista come ben poco ambiziosa. E insensata. Perché il piano prevede di continuare con i sussidi all’industria nazionale, anche se il suo carbone non è competitivo. E infatti gli viene preferito solitamente quello russo.

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Cosa ha cambiato la guerra in Ucraina? L’ex paese del patto di Varsavia è tra quelli che propongono di adottare le misure più drastiche contro Mosca. E ha iniziato a fare i compiti a casa. La settimana scorsa, la Polonia ha annunciato il piano più coraggioso in UE per scollegarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia. Stop al carbone russo entro 2 mesi e al petrolio di Mosca entro la fine del 2022. Quanto al gas, Varsavia conta di metterci 6 mesi a dire addio a quello russo, grazie a più import di Gnl e a un nuovo gasdotto dalla Norvegia.

Le centrali termoelettriche a carbone del paese sono degli “stabilizzatori addizionali” per la generazione nazionale di elettricità, ha detto il vice premier Jacek Sasin ieri, parlando da Katowice, una città nel cuore delle miniere di carbone della Slesia, nel sud del paese. Per farlo, però, il governo potrebbe creare un’entità statale che controlli gli impianti. Liberando così le utilities, che avrebbero modo di concentrarsi sullo sviluppo della capacità rinnovabile.

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