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Ancora boom di carbone in Cina: nel 2023, 1 nuovo GW ogni 3 giorni

Tra gennaio e marzo i governi provinciali hanno inaugurato oltre 20 nuovi GW di carbone. Nello stesso periodo del 2022 erano stati appena 8, in tutto il 2021 18

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Foto di Jürgen da Pixabay

I numeri del carbone in Cina nel 1° trimestre raccolti da Greenpeace East Asia

(Rinnovabili.it) – Di rimbalzo in rimbalzo, Pechino prepara un altro anno da record per le centrali a carbone. Dopo la flessione del 2020 dovuta alla pandemia, nel 2021 la pipeline di impianti fossili si era rimessa presto in moto con +18 GW mentre l’anno successivo le centrali inaugurate sono state il quadruplo, oltre 100 GW. Il 2023 parte con numeri ancora più importanti: solo nei primi tre mesi dell’anno, il carbone in Cina è già cresciuto più di quanto abbia fatto il 2021 in 12 mesi.

Tre mesi di carbone in Cina come tutto il 2021

Lo ha calcolato l’ufficio per l’Asia orientale di Greenpeace. Secondo l’associazione, che ha raccolto i dati degli impianti autorizzati a livello provinciale, tra gennaio e marzo sono stati approvati 20,45 GW di nuova capacità installata. Anche il paragone con l’anno scorso rende bene l’idea della crescita esponenziale che sta avendo il carbone in Cina quest’anno: nel 1° trimestre 2022 i GW installati erano stati 8,63.

In gran parte, le nuove centrali a carbone vengono approvate dai governi provinciali con motivazioni di sicurezza energetica. Nel 2021-22 si sono verificati diversi blackout a causa di ondate di calore che hanno messo a dura prova il sistema elettrico nazionale. Per evitare che ciò si ripeta (e per salvare la carriera), i politici locali tendono a fare ricorso alla soluzione più rapida: aumentare la capacità di carbone, anche infrangendo gli obiettivi di riduzione delle emissioni assegnati da Pechino.

Investimenti, quelli nel carbone in Cina, che tolgono risorse all’adeguamento della rete nazionale, il vero tallone d’Achille del paese. “Il boom del carbone del 2022 è chiaramente proseguito anche quest’anno. L’estate è dietro l’angolo e in tutta la Cina c’è una lunga lista di riparazioni per le infrastrutture energetiche. Ma non si può certo dire che sia il caso di buttare giù altro carbone. La rete elettrica cinese non manca di capacità di generazione. La rete manca di flessibilità e reattività adeguate. Questi problemi continueranno a ostacolare il trasferimento e lo stoccaggio dell’elettricità finché non li affronteremo di petto”, spiega Xie Wenwen di Greenpeace.