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Anche i Paesi Bassi rispondono alla crisi energetica con il carbone

Il governo olandese annuncia la rimozione del tetto applicato alle centrali termoelettriche più inquinanti, invitando cittadini e imprese a risparmiare energia. Jetten: "Ogni m3 di gas conta"

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Foto di Helena Jankovičová Kováčová da Pixabay

L’Olanda lancia la prima delle tre fasi di emergenza

(Rinnovabili.it) – Anche i Paesi Bassi si preparano ad un’eventuale emergenza energetica invernale. Il governo olandese ha attivato ieri lo stato di pre-allarme, lanciando il nuovo Piano di protezione e recupero del gas. Una serie di misure per diversificare le proprie fonti e ridurre nel contempo i consumi. E come nel caso della Germania, il carbone è pronto a riconquistare terreno.

Allo stato attuale, sottolinea il Gabinetto, non vi sono gravi carenze di carburante a livello nazionale – il Paese importa dalla Russia solo il 15% di gas – ma il calo delle forniture europee potrebbe avere comunque delle conseguenze. “Ad esempio, per i prezzi dell’energia e per il riempimento degli impianti di stoccaggio nei Paesi Bassi e nell’Europa nord-occidentale”. “Non possiamo più garantire – spiega il ministro per il clima e l’energia Rob Jetten – d’essere in grado di riempire a sufficienza gli impianti di stoccaggio in Europa […] Il governo sta quindi lanciando un “allarme rapido” in modo da poter monitorare ancora più da vicino l’approvvigionamento di gas”.

Più energia del carbone e gas nazionale

Il piano prevede di revocare i limiti alla produzione termoelettrica a carbone dal 2022 al 2024 “con effetto immediato”. Ciò significa che le centrali già attive potranno nuovamente lavorare a pieno regime, permettendo al paese di risparmiare fino a 2 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il governo ha promesso tuttavia che elaborerà, a breve, misure di compensazione per ridurre il conseguente aumento della CO2. Unitamente ad un piano per incentivare i grandi consumatori industriali a tagliare la propria domanda energetica.

 Non solo. Il Segretario di Stato Vijlbrief ha informato la Camera dei Rappresentanti che il giacimento di gas naturale di Groningen – il più grande in Europa – rimanderà la sua chiusura. Originariamente il Governo aveva fissato al 2023 la fine delle attività estrattive, che oggi invece continueranno anche se a ritmi ridotti rispetto al passato.

 Il gabinetto olandese ha anche lanciato un appello urgente a imprese e famiglie affinché continuano a risparmiarequanta più energia possibile”, anche in estate. “D’ora in poi – ha sottolineato Jetten – ogni metro cubo di gas conta”. Ad assistere i cittadini sarà una campagna di risparmio energetico ad hoc con nuovi consigli  rivolti al periodo estivo.