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Boom di carbone in Cina, nel 2021 la produzione sale del 4,7%

Phase out del carbone: la Repubblica Ceca lo fissa al 2033
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Prodotte 4,07 mld di t di carbone negli ultimi 12 mesi

(Rinnovabili.it) – Nell’anno in cui per la prima volta si inizia a dire addio al carbone in un accordo internazionale, la Cina fa segnare il record assoluto di produzione della fonte fossile più inquinante. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, cioè l’Istat cinese, nel 2021 Pechino ha estratto la cifra record di 4,07 miliardi di tonnellate di carbone, un balzo del 4,7% rispetto all’anno precedente.

La tendenza al rialzo non è stata concentrata solo negli ultimi mesi, quando la crisi energetica si è fatta sentire ovunque e l’aumento dei prezzi del gas ha reso questo combustibile economicamente più conveniente. Per la Cina questo trend era iniziato già a gennaio. Il primo trimestre aveva già fatto segnare un sonoro +16%.

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A dicembre la curva puntava ancora verso l’alto, anche se la salita è meno ripida. Le statistiche parlano di 385 mln di t estratte, il 7,2% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Da ottobre in avanti, proprio sull’onda della crisi energetica che aveva ormai portato a vasti blackout nel paese e costretto allo stop molti settori produttivi, il governo cinese ha dato ordine di spingere al massimo sulla produzione di carbone.

Questi dati superano i massimi toccati tra 2012 e 2014, quando i volumi produttivi avevano raggiunto i 3,97 miliardi di tonnellate. E potrebbero venire confermati nei prossimi anni. Secondo le ultime stime del Development Research Center cinese di dicembre, la domanda raggiungerebbe il suo picco a 4,2 miliardi di tonnellate nel 2025. Per l’Economics & Technology Research Institute (ETRI), il centro di ricerca legato al colosso nazionale dell’oil China National Petroleum Corp (CNPC), il carbone resterà invece su un plateau a 3,6-4 mld t/anno per tutto il decennio.

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Alla COP26 di Glasgow, a novembre, tutti i paesi si sono impegnati a ridurre (phase down) l’uso di carbone nei loro mix energetici. La Cina, il cui mix elettrico è occupato al 60% proprio dal carbone, prevede di iniziare a tagliare i consumi tra il 2025 e il 2030. Entro il 2025, l’obiettivo è di ridurre dell’1,8% medio il consumo di carbone nelle centrali. Il target di lungo periodo accorpa tutte le fonti fossili, senza dare cifre precise per il carbone: le fossili scenderanno sotto il 20% entro il 2060.

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