Rinnovabili • Carbone: l’Australia chiude 4 anni prima la centrale di Yallourn

L’Australia spegne la centrale a carbone più sporca

La concorrenza delle rinnovabili e i guasti ricorrenti hanno convinto EnergyAustralia a chiudere la centrale in anticipo. Pesava per il 3% delle emissioni del paese

Carbone: l’Australia chiude 4 anni prima la centrale di Yallourn
Foto di Herbert Aust da Pixabay

L’impianto a carbone si ferma nel 2028, 4 anni prima del previsto

(Rinnovabili.it) – Con 4 anni d’anticipo sulla tabella di marcia, la centrale a carbone di Yallourn chiuderà i battenti. L’impianto si trova nello Stato di Victoria, in Australia, ed è alimentato da una vicina miniera di lignite, uno dei combustibili fossili più sporchi. La data di scadenza originaria era fissata al 2032. Con una decisione del 10 marzo, EnergyAustralia, l’azienda che gestisce l’impianto da 1.480 MW, ha deciso di accorciare i tempi e anticipare la chiusura alla metà del 2028.

Dietro l’addio a Yallourn c’è il boom delle rinnovabili australiane. I bassi costi raggiunti dalle fonti di energia pulita avevano fatto ipotizzare già da qualche mese che almeno una delle centrali a carbone del paese dovesse chiudere, con il carbone sempre più fuori mercato e non conveniente. Uno studio recente prevede che tra 2018 e 2025 la capacità installata di eolico e solare sarà superiore alle aspettative. I parchi costruiti in questo periodo nel complesso aggiungeranno 28 GW. Nel complesso, le fonti rinnovabili dovrebbero fornire tra il 40 e il 50% del fabbisogno elettrico nazionale entro la metà di questo decennio. A fronte di questa galoppata delle rinnovabili, la produzione delle centrali elettriche a carbone e gas sarebbe costretta a diminuire, rispettivamente, del 28% e del 78% nei sette anni considerati. 

Leggi anche Le rinnovabili mettono fuori mercato il carbone australiano

Oltre a tutto ciò, Yallourn in più aveva avuto una serie di problemi ormai cronici al generatore, che risale agli anni ’70: più di 50 guasti in 3 anni. Il governo dello Stato di Victoria ha quindi appoggiato il piano, stanziando 10 milioni di dollari per supportare i 500 lavoratori della centrale nella transizione.

La centrale a carbone taglierà le emissioni dell’Australia del 3% (e quelle di Victoria del 13%). L’impianto forniva l’8% del fabbisogno elettrico complessivo e il 20% di quello dello Stato. Per supplire all’ammanco, EnergyAustralia ha in previsione di installare una batteria grid-scale di lunga durata (4 ore). Il sistema di accumulo da 350 MW sarebbe operativo già nel 2026. Al momento, in Australia sono collegate alla rete 5 mega-batterie per un totale di 260 MW. Quelle in programma, nel complesso, aggiungerebbero altri 7.400 MW.

Leggi anche L’Australia spegne la centrale a carbone più inquinante al mondo