L'innovativo campus della Cornell Tech sta per essere inaugurato tra meno di un mese a New york: ospiterà il gruppo di edifici più energeticamente efficienti del mondo
Manca poco meno di un mese all’apertura al pubblico dei primi tre edifici della Cornell Tech University di New York. sono situati a Roosevelt Island, tra Manhattan e il Queens, e ospiteranno gli studenti di scienze applicate e ingegneria. Lo scopo di questa nuova architettura è produrre la stessa quantità di energia che consumano in un anno.
Il primo edificio, chiamato The House, è quello più alto: costituito da 250 piani per 350 unità abitative, sarà destinato ad ospitare il dormitorio per gli studenti e i membri della facoltà. Il palazzo è eretto seguendo gli standard della Passive House, che calcola l’efficienza energetica di un edificio e riduce la sua impronta ecologica: per essere considerata tale, una costruzione edile deve rispettare dei criteri precisi in modo tale da creare un ambiente vivibile, sano e rispettoso della natura, diminuendo drasticamente il consumo di energia. Alcune regole sono:
- Thermal Comfort: le stanze dovranno avere una temperatura di 25°C per il 10% delle ore in un anno
- Renewable Primary Energy Demand: il totale dell’energia utilizzata per le utenze domestiche non dovrà superare i 60 kWh per metro quadro
- Space Heating Energy Demand: l’energia utilizzata per i riscaldamenti non dovrà superare i 15 kWh per metro quadro
Questo edificio della Cornell Tech sarà il primo ad applicare gli standard della Passive House su una struttura così grande: finora la più alta era rappresentata da una palazzina di 20 piani a Vienna (la torre RHW.2).
Gli altri due edifici in fase di completamento sono il Bloomberg Center e il Bridge Building. Il primo sarà destinato ad ospitare il centro dell’università, dedicato principalmente ai progetti di gruppo degli studenti e membri della facoltà. Include anche delle aree pubbliche come un cafè e una terrazza verde per incoraggiare il dialogo tra il mondo accademico e gli abitanti dell’area.
Il Bridge Building, invece, come suggerisce il suo nome, sarà un luogo di interazione e collaborazione tra le aziende e l’università. Un ambiente di ricerca, che contribuirà anche alla creazione del campus universitario più sostenibile del mondo. Entrambi le costruzioni sono, infatti, eretti da imprese specializzate nella realizzazione di complessi “net zero” che autoproducono l’energia necessaria, rinunciando all’utilizzo di combustibili fossili e affidandosi ai pannelli solari, all’energia geotermica, alle facciate isolate termicamente. Ospiteranno anche un tetto verde, con diverse specie vegetali.