di Paolo Travisi
Debunking dei principali falsi miti sul cambio del fornitore di energia
Gli italiani sono spaventati dal cambiamento. Almeno quando il cambio in questione è quello del fornitore di energia elettrica. A dirlo è un’indagine commissionata dal sito di servizi facile.it all’istituto di ricerca Annalect. Secondo l’analisi, nonostante lo scorso anno circa 6 milioni di italiani abbiano cambiato fornitore di luce e oltre 3 milioni quello del gas, oggi altri 6 milioni di connazionali hanno paura di effettuare un simile passaggio. Quali sono i motivi alla radice di questo timore? Alcuni sono delle vere e proprie “fake news” del tutto infondate, come la paura di restare senza energia, quindi al buio o peggio al freddo, senza la possibilità di riscaldarsi nel caso in cui il cambio avvenisse nella stagione fredda.
Cambio fornitore energia, la paura dei costi extra
Il timore più comune emerso nel sondaggio di facile.it è quello di dover sborsare dei soldi extra solo per passare ad un altro gestore energetico. Ad indicarlo è il 14% del campione intervistato. Si tratta, ci preme sottolinearlo, di una paura del tutto infondata poiché il passaggio è (solitamente) gratuito e non comporta nessun aggravio economico per l’utenza. E’ comunque sempre buona regola leggere nel dettaglio ciò che si sottoscrive, perché la normativa consente al gestore energetico, solo in caso di contratto con prezzo bloccato per una durata determinata, di inserire una clausola di recesso; in realtà questa pratica è quasi del tutto assente, ma vale sempre la pena di leggerlo con tanta attenzione prima di apporre la propria sigla.
Cambio gestore energia, “operazione troppo lunga”: falso
Invece il 13% del campione intervistato ritiene che il cambio di fornitore di energia elettrica, sia “un’operazione troppo lunga e complicata”. Anche in questo caso si tratta di un falso mito. Il passaggio è abbastanza semplice, si può fare online, al telefono o in un negozio ed è l’operatore che poi sbriga tutte le formalità burocratiche di chiusura/apertura del contratto. Al cliente basterà solo aspettare l’attivazione della nuova fornitura, che avverrà senza alcuna interruzione della fornitura sia di gas che luce.
Niente paura, non si resta al freddo e al buio
Scende al 10% degli intervistati dal sondaggio, un’altra paura comune e anche stavolta, ingiustificata, ovvero di non voler cercare un nuovo fornitore perché “non vuole dover cambiare il contatore”; il cambio di fornitore non implica la sostituzione del contatore, infatti, non è necessario alcun tipo di intervento fisico sull’impianto elettrico o gas, che potrebbe essere necessario (ma non sempre) se si intende aumentare la potenza della fornitura elettrica.
Al 9% degli intervistati invece, resta il timore di restare senza elettricità o gas, motivo per cui non si vuole cambiare fornitore; abbiamo già detto che questo è un falso mito e non si resta né al buio, né al freddo.
Cambio gestore energia, tempistiche fino a 60 giorni si possono velocizzare: ecco come
Per il 6% del campione “il passaggio ad un nuovo fornitore richiede tempistiche lunghe”; ora il tempo standard è tra 30 e 60 giorni per vedere attiva la nuova fornitura, ma l’utente per velocizzare il passaggio può rinunciare al periodo di ripensamento, 14 giorni dalla firma, accorciando ulteriormente le tempistiche. Ma nell’attesa non si verifica nulla di anomalo. Come spesso avviene nei sondaggi, non mancano le risposte curiose, come quelle date dal 2% di chi ha risposto alle domande che ritiene di “aver raggiunto il numero massimo di cambi effettuabili”. Timore molto fantasioso perché non esiste alcuna normativa che regoli un numero massimo di cambi.
Leggi anche Nuova bolletta luce e gas: dal 1° luglio 2025 più sintetica e più chiara