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La promessa verde delle città globali sul cambiamento climatico

Cambiamento climatico: dalla rete C40 nuovi impegni verdi
Di Goldmund100 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=85896201

Anche Milano e Roma si uniscono all’iniziativa per contrastare il cambiamento climatico

(Rinnovabili.it) – Fra il 30 e il 40% della superficie urbanizzata sarà riservata a spazi verdi pensati per attutire l’impatto del cambiamento climatico sulle metropoli globali. È la promessa che hanno sottoscritto i sindaci delle città della rete C40, un network globale nato nel 2005 per sviluppare e implementare politiche per la riduzione delle emissioni e la gestione dei danni e dei rischi ambientali causati dal climate change.

Sono 31 le città che hanno firmato la Urban Nature Declaration, tra cui le italiane Milano e Roma. Al centro degli impegni i rischi generati dalle ondate di calore e dal caldo eccessivo, e dai fenomeni estremi legati all’acqua come le inondazioni. Una dichiarazione che poggia su esperienze consolidate, buone pratiche e risultati certificati. Come nel caso di Medellin, dove la creazione di corridoi verdi ha abbassato la temperatura in città di 2°C. O a Portland, che è riuscita ad abbattere i livelli di inquinamento da NOx moltiplicando l’alberatura stradale, con un risparmio annuale in termini di cure ospedaliere pari a 7 mln di dollari.

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Entro il 2030, i 31 firmatari riserveranno circa un terzo della superficie totale delle città a spazi verdi come alberature stradali, foreste urbane e parchi”, oppure a spazi permeabili come sistemi di drenaggio urbano sostenibili e marciapiedi progettati per assorbire l’acqua e prevenire le inondazioni”.

Le città si concentreranno anche sulla promozione dell’accessibilità e della connettività per le comunità più vulnerabili. Come? L’obiettivo è garantire ad almeno il 70% della popolazione cittadina accesso a spazi pubblici verdi o blu entro il raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta. Anche questo obiettivo ha come orizzonte temporale il 2030.

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“La natura nelle nostre città funge da cuscinetto naturale e regolatore degli impatti climatici e protegge i residenti urbani e le infrastrutture cittadine da calore estremo, inondazioni, siccità, innalzamento del livello del mare e tempeste”, si legge nel comunicato stampa. “Progettare e implementare soluzioni naturali che creino un equilibrio con le mutevoli condizioni climatiche sarà fondamentale per la resilienza delle nostre città e per il futuro del nostro pianeta”.

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