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Rapporto IPCC, il budget di carbonio per la soglia di 1,5°C finisce tra 9 anni

Budget di carbonio: le stime aggiornate nel nuovo rapporto IPCC 2021
Foto di Ralf Vetterle da Pixabay

Stime al ribasso per il budget di carbonio disponibile

(Rinnovabili.it) – Tra i tanti allarmi lanciati dal nuovo rapporto IPCC, quello sul budget di carbonio spiega meglio di altri perché l’azione climatica è così urgente. Secondo gli esperti del Panel intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, la quantità di anidride carbonica che possiamo emettere prima di sforare l’accordo di Parigi è meno del previsto. Le stime ribassate, calcola Carbon Tracker Initiative, avvicinano la data di scadenza al 2030.

Ad oggi a livello globale vengono emesse in atmosfera 41,5 Gt di CO2 l’anno. Se vogliamo mantenere una probabilità medio alta, del 66%, di riuscire a contenere il riscaldamento globale entro la soglia più ambiziosa degli 1,5°C, abbiamo a disposizione appena 360 Gt di biossido di carbonio. I conti sono presto fatti: se non rallentiamo con le emissioni ci restano poco meno di 9 anni. E se vogliamo una probabilità più alta, dell’83%, il budget scende a 300 Gt di CO2 e la deadline è anticipata al 2028.

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Il sesto aggiornamento del rapporto IPCC fissa il riscaldamento globale del decennio 2011-2020 rispetto al periodo pre-industriale a 1,09°C (temperatura alla superficie terrestre). Secondo molte analisi recenti, confermate da diversi degli scenari presentati nel documento Onu, è piuttosto probabile che sforeremo la soglia minima di stabilita a Parigi almeno temporaneamente, anche se iniziassimo subito ad abbattere le emissioni seriamente.

Qual è il budget di carbonio che ci rimane in un caso del genere? Sempre calibrando la CO2 ancora disponibile a una probabilità del 66%, per contenere la colonnina di mercurio sotto gli 1,7°C ci restano 660 Gt di anidride carbonica. Quasi il doppio. Ma l’orizzonte resta comunque vicino: mancano soltanto 16 anni, ai ritmi di emissioni di oggi sforeremo nel 2037.

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Ma questi dati vanno letti con cautela perché fanno i conti soltanto con la CO2. Le stime non tengono conto di altri gas serra, su tutti il metano: non ha solo un potere climalterante 80 volte maggiore dell’anidride carbonica, è anche responsabile di una buona metà del riscaldamento globale accumulato finora. L’IPCC avverte che, a seconda se la riduzione delle emissioni di metano e di altri gas serra oltre la CO2 sarà copiosa o timida, i valori del budget di carbonio rimanente possono variare di 220 Gt in più o in meno. Un terzo del budget collegato agli 1,7°C e quasi due terzi di quello relativo a 1,5°C.

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