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Bonus energia 2023, cos’è e cosa ne pensa l’ARERA

Bonus energia 2023
Foto di ri da Pixabay

Il Bonus energia 2023 sarà erogato indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato

(Rinnovabili.it) – Il nuovo decreto Bollette, oggi in fase di conversione al Parlamento, introduce tra le tante misure di protezione anche un Bonus energia 2023 (Bonus Riscaldamento 2023). Un intervento pensato per aiutare le famiglie italiane con i costi del riscaldamento nel prossimo inverno e che, stando al testo attuale, verrebbe applicato limitatamente da ottobre a dicembre di quest’anno. E ovviamente solo a specifiche condizioni. Il passaggio parlamentare potrebbe modificare la norma ma è utile capire, fin da ora, contesto e benefici dell’incentivo.

Bonus energia 2023, cosa è e chi lo potrà richiedere?

Il Bonus energia 2023, ribattezzato anche come Bonus termico o Bonus Riscaldamento, è un contributo in quota fissa e differenziato per zone climatiche da destinare agli utenti residenziali in caso di rialzi nel prezzo del gas. L’incentivo, finanziabile nell’ambito del RepowerEU, prevede una parziale compensazione in bolletta elettrica delle spese di riscaldamento del nucleo familiare presso l’abitazione di residenza. Un intervento da cui rimangono esclusi ovviamente i beneficiari del bonus sociale per l’elettricità. Il contributo si applicherà solo ai mesi di ottobre, novembre e dicembre nel caso in cui il prezzo del gas naturale all’ingrosso dovesse superare una soglia prestabilita: 45 euro al MWh (su base mensile).

Ma perché sarà fornito attraverso la bolletta della luce e non quella del gas? Perché, scrive il Governo nella relazione al Parlamento, l’utilizzo dell’utenza elettrica permette di identificare l’abitazione di residenza (informazione non disponibile nel caso del gas) e di rendere il Bonus indipendente dalle effettive modalità di riscaldamento della casa. In altre parole non sarà necessario avere un sistema a gas per ottenere l’incentivo. Il bonus energia 2023 sarà erogato indipendentemente dal tipo di combustibile o vettore utilizzato.

Per questo intervento il governo ha stanziato ben un miliardo di euro ma per saperne di più sui criteri di assegnazione bisognerà aspettare il decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con quello dell’Economia.

Bonus Riscaldamento 2023, il parere dell’Arera

Il comma 2 dell’ art.3 del decreto Bollette assegna all’ARERA, l’Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente, la definizione delle modalità applicative e della misura del contributo, rispetto quando verrà definito dai due dicasteri. L’Authority nella recente audizione audizione presso le Commissioni VI Finanze e XII Affari sociali della Camera ha depositato una memoria contenente le proprie rilevazioni sul tema. Nel documento l’ARERA sottolinea come l’erogazione in quota fossa del Bonus Termico 2023 costituisca “un incentivo al risparmio energetico”; e che il previsto decreto interministeriale debba essere adottato “quanto prima” per concedere agli operatori il tempo tecnico necessario per rendere il contributo efficace partire da ottobre.

L’Autorità sottolinea, inoltre, la necessità di un chiarimento in ordine al circuito del finanziamento della misura e considera due opzioni. “Una prima opzione prevede il trasferimento delle somme stanziate alla CSEA (come già avviene per il bonus sociale) e da questi alle imprese distributrici (di energia elettrica, per quanto detto sopra) e da queste ai venditori; una seconda opzione prevede, invece, che le somme stanziate siano erogate dall’Agenzia delle entrate direttamente alle società di vendita”. E “tenendo conto del fatto che la misura potrebbe interessare, ove il prezzo medio mensile del gas naturale superasse la soglia prevista dalla norma, oltre 18 milioni di utenze (pari a 23,5 milioni di clienti domestici residenti meno circa 5 milioni di titolari di bonus sociale), l’Autorità considera preferibile perseguire la soluzione meno complessa sotto il profilo dell’attuazione”.

 Un appunto anche sul periodo di validità del nuovo bonus energia 2023. L’orizzonte della misura al momento contempla solo ottobre, novembre e dicembre di quest’anno, una limitazione che “presenta criticità sotto il profilo sia della protezione dei consumatori nell’intero periodo invernale 2023/24, dato che eventuali prezzi elevati del gas nei mesi tra gennaio e marzo 2024″.

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