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Bonus ambiente, on line la piattaforma per selezionare gli interventi

Il Mase attiva la piattaforma web attraverso cui è possibile sostenere bonifiche, opere anti-dissesto, ristrutturazione parchi e aree verdi ricevendo in cambio un credito d'imposta nella misura del 65% delle erogazione liberale effettuata

Bonus ambiente
Foto di Demiahl da Pixabay

Online il portale per le erogazioni liberali per l’ambiente

(Rinnovabili.it) –  “Con l’avvio della piattaforma diamo forma a un’iniziativa di ampio respiro civile, che permette a tutti di contribuire alla cura della nostra casa comune”. Con queste parole il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto annuncia l’attivazione dell’atteso portale per il Bonus Ambiente, progetto introdotto dall’ormai lontana legge di Bilancio 2019. Di cosa si tratta? Di un credito d’imposta per erogazioni liberali a favore di interventi ambientali della PA. In altre parole, donare per sostenere lavori di bonifica, riqualificazione del verde pubblico o contrasto del dissesto idrogeologico dà diritto ad uno sgravio fiscale.

Le modalità di accesso al bonus ambiente era state messe nere su bianco nel DCPM del 10 dicembre 2021, prevedendo l’allestimento di un portale web, gestito dal Ministero della Transizione Ecologica (oggi dell’Ambiente e della sicurezza energetica), su cui individuare l’intervento da sostenere e prenotare il contributo.

“Non si tratta di sostituire l’impegno pubblico – ha aggiunto Pichetto – ma di dare la possibilità, a chi lo voglia, di aggiungere consapevolmente un tassello al futuro dell’ambiente italiano. Vogliamo far conoscere questa opportunità con iniziative dedicate di diffusione e informazione”.

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Bonus Ambiente cos’è e come funziona

Il bonus Ambiente è una misura agevolativa sotto forma di credito di imposta. Il suo obiettivo è favorire le erogazioni liberali, effettuate nei periodi fiscali successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, per interventi una serie di interventi a beneficio del territorio. 

Il credito è riconosciuto nella misura del 65% della donazione effettuata, e spetta alle persone fisiche e agli enti non commerciali nel limite del 20% del reddito imponibile e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nel limite del 10 per mille dei ricavi annui. Gli interventi finanziabili sono:

  • bonifica ambientale, intesa come risanamento e riqualificazione di un’area contaminata da rifiuti o sostanze pericolose e dannose per la salute dell’uomo e per l’ambiente; 
  • rimozione dell’amianto dagli edifici, intesa come rimozione ossia eliminazione dei materiali contenenti amianto mediante asportazione, smaltimento e bonifica dell’area; 
  • prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico, intesa come contenimento o rimozione dei fattori che determinano il fenomeno di dissesto; 
  • realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate, intesa come interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano; 
  • recupero di aree dismesse, intesa come riqualificazione e riutilizzo di un’area non più adoperata, attraverso la ristrutturazione o ricostruzione di manufatti esistenti o la rinaturalizzazione a fini agricoli, ricreativi, sociali.

Come richiedere il credito d’imposta?

Entrando sulla nuova piattaforma, gli utenti possono visualizzare tutti gli interventi promossi dalle Pubbliche amministrazioni  proprietarie e approvati dal Dicastero. Si tratta di un elenco di opere e azioni suddivisi per tipologia, regione, provincia e comune, che il ministero dovrebbe aggiornare in maniera continua. Il donatore, attraverso una procedura automatizzata, potrà contattare l’amministrazione proprietaria del bene per concordare l’importo e i termini dell’erogazione liberale. Il contributo andrà poi prenotato, comunicando tutti i riferimenti al MASE, che avrà dieci giorni per dare il via libera all’erogazione, mentre entro i successivi dieci dovrà essere fatto il pagamento. Ai fini del riconoscimento del Bonus Ambiente le erogazioni liberali devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento: a) bonifico bancario; b) bollettino postale; c) assegni bancari e circolari; d) carte di credito, di debito e prepagate.

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