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Brasile: con Bolsonaro, le agenzie ambientali sono sotto il giogo militare

Bolsonaro ha concesso all’esercito l’autorità di coordinare le attività di Ibama e altre agenzie per l’ambiente

(Rinnovabili.it) – Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha autorizzato lo schieramento delle forze armate per combattere la distruzione della foresta pluviale amazzonica. L’aspetto più preoccupante riguarda l’aver concesso all’esercito autorità sulle agenzie ambientali, aumentando così a dismisura l’influenza militare sul governo. Attualmente, l’autorizzazione del governo alle forze militari è valida dall’11 maggio al 10 giugno, ma può essere estesa di ulteriori 30 giorni.

Dal giorno della sua elezione, Bolsonaro ha nominato come ministri del governo una serie di attuali ed ex ufficiali militari. Quest’anno, il numero di militari nel suo gabinetto è aumentato di sette membri su venti, escluso il vice presidente Hamilton Mourao.

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L’anno scorso, durante la grave ondata di incendi che ha colpito l’Amazzonia brasiliana, Bolsonaro ha atteso fino ad agosto per inviare truppe nella foresta pluviale. Tuttavia, a differenza del 2019, quest’anno l’ordine del governo conferisce all’autorità militare il compito di “coordinare” le attività delle agenzie ambientali, tra cui l’Ibama e il dipartimento dei parchi ICMBio.

Suely Araujo, a capo dell’Ibama fino all’inizio del 2019 e oggi consigliere per l’Osservatorio sul clima, ha dichiarato che è “inaccettabile” trasferire all’esercito l’autorità su operazioni ambientali in Amazzonia. “I militari possono aiutare in determinate situazioni, ma in relazione alle agenzie ambientali, dovrebbero essere consultati e le agenzie non dovrebbero essere subordinate, ha detto Araujo. “Sono le agenzie ambientaliste che hanno esperienza in questo settore, che sanno come attuare la pianificazione e la strategia operativa.

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Per Araujo la questione più spinosa riguarda capire se l’Ibama dovrà chiedere l’autorizzazione dell’esercito per distruggere le attrezzature utilizzate per commettere crimini ambientali, quali il disboscamento illegale all’interno delle riserve indigene o di altre aree protette. A questo proposito, Bolsonaro ha ripetutamente affermato che il governo non dovrebbe distruggere questi macchinari, ma gli agenti Ibama hanno continuato a farlo, considerando l’eliminazione come l’unico modo per evitare il ripetersi dei crimini ambientali.

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