Il Decreto lavoro e imprese alleggerirà le bollette elettriche del III trimestre 2021
(Rinnovabili.it) – L’Italia sembra essersi lasciata ormai alle spalle la flessione energetica del primo anno di pandemia. E mentre i consumi continuano ad aumentare, anche le bollette di luce e gas tornano a lievitare. Un rincaro sensibile che avrebbe potuto essere anche più elevato senza alcuni accorgimenti messi in capo dal Governo. A spiegarlo è ARERA annunciando le nuove tariffe energetiche per il terzo trimestre 2021. Nel dettaglio, per una famiglia tipo in tutela si prospetta un rincaro della bolletta elettrica del 9,9% (ma senza la leva governativa sarebbe stato di circa il 20%); per quella del gas, un più 15,3%.
Gli aumenti sono facilmente spiegabili. Ripresa economica e politiche di settore hanno dato una buona spinta al mercato delle commodity energetiche, con quotazioni in rapida crescita. Greggio e gas naturale sono tornati ai livelli massimi di due anni fa circa, riportando un po’ di ottimismo sul mercato. E in Europa il sistema di scambi delle emissioni (ETS), con quote ormai sopra i 50 euro per tonn di CO2, fa sentire i suoi effetti, incidendo ulteriormente sul prezzo del gas.
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A farne le spese sarebbero state soprattutto le bollette elettriche ma per alleggerire il colpo, il Governo ha approvato il Decreto lavoro e imprese destinando 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema. Le risorse arrivano direttamente da quanto ricavato dalle aste del mercato europeo del carbonio. “Senza il decreto l’aumento delle bollette sarebbe stato molto più pesante”, afferma il presidente dell’Authority, Stefano Besseghini.
Rinnovabili sì, rinnovabili no
In termini di effetti finali, l’ARERA ha calcolato che dal 1° ottobre 2020 e al 30 settembre 2021, la spesa elettrica per la famiglia-tipo sarà di circa 559 euro. Pari ad un più 12% (+64 euro) rispetto ai 12 mesi precedenti. Nello stesso periodo, la spesa per la bolletta del gas sarà di circa 993 euro, con una variazione di meno 1,3% (-13 euro) rispetto ai 12 precedenti.
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La lievitazione dei prezzi di luce e gas ha fatto nuovamente insorgere un’alzata di scudi contro le fonti rinnovabili, accusate di aumentare il costo dell’energia per l’utente finale. Sul tema di caro bollette è intervenuto in questi giorni anche il Coordinamento Free, che attraverso il suo presidente Livio De Santoli ha voluto mettere i puntini sulle i.
“Imputare il rincaro dell’energia e la questione del prezzo della CO2 in aumento alle rinnovabili significa commettere un errore grossolano – spiega De Santoli – perché il far pagare la CO2 cara è un imperativo per la lotta al cambiamento climatico i cui effetti sono già presenti ora. Questo è un altro motivo per utilizzare le rinnovabili, visto che non emettono CO2. E una cosa deve essere chiara: fino a quando a livello di politiche industriali non si prenderanno delle decisioni positive volte a far sviluppare con decisione le rinnovabili, non avremo una riduzione dei prezzi dell’energia“.