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La bolletta gas cala del 12,9% ma IEA avverte: non siamo fuori pericolo

bolletta gas
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L’Authority comunica il valore della materia prima per la bolletta gas: 78,05 euro/MWh

(Rinnovabili.it) – L’Europa deve prepararsi velocemente alla stagione invernale. Non quella in arrivo, bensì la prossima, quando le “fortunate” condizioni del 2022 potrebbero non ripresentarsi. Questo l’avvertimento che arriva oggi dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) alla luce di un nuovo rapporto sulla sicurezza energetica.

Al momento tra stoccaggi pieni al 95%, primi cali nel costo del gas e un clima più mite del solito, il mercato dell’energia ha lievemente allentato la tensione. E gli effetti si percepiscono anche in Italia. Ieri l’ARERA ha annunciato il primo calo per la bolletta gas delle famiglie ancora in maggior tutela. Un meno 12,9% da applicare sulle fatture di ottobre, rispetto al costo del terzo trimestre di quest’anno, che ferma apparentemente la spirale di rincari inaugurata dal 2021. Per il mese appena concluso, il prezzo della materia prima per la bolletta gas (CMEMm) risulta di 78,05 euro il MWh, pari – in base al nuovo metodo di calcolo – alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso. 

Ma, sottolinea Stefano Besseghini, presidente di ARERA, “non abbassiamo la guardia […] le percentuali (in ribasso) non devono trarre in inganno. I valori rimangono molto alti rispetto al passato”. Basti pensare che in termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo tra il 1° novembre 2021 e il 31 ottobre 2022, è di circa 1.702 euro. Ossia più del 67% rispetto ai 12 mesi precedenti. È inoltre probabile che con l’arrivo dell’inverno e l’aumento dei consumi del gas, le bollette si faranno via via più impegnative. “I prezzi sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi”, spiega Besseghini. “L’invito resta quindi quello di fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica”. 

Oltre la bolletta gas, nuvole grigie sugli stoccaggi 2023

Le preoccupazioni e gli inviti alla cautela vanno oltre l’anno in corso. Il nuovo rapporto IEA, “Non è mai troppo presto per prepararsi al prossimo inverno: il bilancio del gas in Europa per il 2023-2024”, stima che il Vecchio Continente potrebbe trovarsi di fronte ad un gap di 30 miliardi di metri cubi di gas il prossimo anno. Molto dipenderà, ovviamente, dal mercato.

Le forniture russe – ai livelli “normali” per gran parte della prima metà 2022 – e l’aumento import di GNL hanno permesso all’Europa di mettersi in sicurezza per questo inverno. Tuttavia, in caso di completa chiusura dei gasdotti russi e di una ripresa delle importazioni cinesi di GNL ai livelli del 2021, il divario tra domanda e offerta di gas colpirebbe severamente il riempimento delle riserve.

Con il recente clima mite e il calo dei prezzi del gas, c’è il pericolo che il compiacimento si insinui nella discussione sulle forniture di gas in Europa, ma non siamo ancora fuori pericolo“, ha affermato il direttore esecutivo della IEA, Fatih Birol. “Quando esaminiamo le ultime tendenze e i probabili sviluppi nei mercati del gas globali ed europei, vediamo che l’Europa è destinata ad affrontare una sfida ancora più dura il prossimo inverno. Questo è il motivo per cui i governi devono intraprendere un’azione immediata per accelerare i miglioramenti nell’efficienza energetica e accelerare la diffusione di energie rinnovabili e pompe di calore, e altri passi per ridurre strutturalmente la domanda di gas”.

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