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Biogas, Decreto Pratiche Ecologiche alla Corte dei Conti

Dopo la firma del ministro Pichetto il provvedimento è nella mani dei giudici amministrativi per gli ultimi controlli. Tra le misure supportate: efficientamento degli impianti biogas agricoli e promozione dei trattori a biometano

Decreto Pratiche Ecologiche
Di Foto: Martina Nolte, Lizenz: Creative Commons by-sa-3.0 de, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19456092

Stanziati 193 milioni di euro dal PNRR

(Rinnovabili.it) – È stato ribattezzato Decreto Pratiche Ecologiche perché il suo obiettivo principale è la diffusione di pratiche ecologiche nella produzione del biogas e in agricoltura. Ma il nuovo DM d’attuazione del Piano nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) è molto di più. Il provvedimento è stato firmato la scorsa settimana dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto e ora è nelle mani della Corte dei Conti per gli ultimi controlli economici. Sul piatto ci sono infatti 193 milioni di euro, parte delle più ampie risorse stanziate dal PNRR per incrementare la quota di energia rinnovabile in Italia.

Pichetto aveva annunciato la firma nel corso di Biogas Italy 2024 per poi tornare sulla questione a pochi giorni di distanza. “Questo decreto caratterizza ancor di più il settore agricolo come alleato verso i nostri obiettivi energetici e climatici”, ha commentato il ministro. “Lo sviluppo del biogas e del biometano, assieme alle migliori pratiche agricole ci devono aiutare a vincere la sfida energetica, incidendo in maniera trasversale e positiva sulla salvaguardia di aria, acqua e suolo”.  

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Decreto Pratiche Agricole, cosa prevede il testo?

Il nuovo Decreto Pratiche Agricole disciplina diverse misure così come definite dalla linea di intervento 1.4 della Missione M2C2 del Piano di Ripresa. L’obiettivo è: efficientare gli impianti esistenti per la produzione di biogas agricolo e dove possibile riconvertirli alla produzione totale o parziale di biometano; promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici, creando poli consortili per il trattamento centralizzato di digestati ed effluenti; promuovere la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a biometano. Lo strumento di sostegno? Un contributo in conto capitale, pari a un massimo del 65% delle spese di investimento ed entro il limite di seicento mila euro. La misura è rivolta a imprese e progetti con un occhio di riguardo a quelli del Mezzogiorno, a cui è destinato il 40% delle risorse, (77,2 milioni di euro).

A livello di intervento il budget risulta così suddiviso: 124 milioni di euro sosterranno l’efficientamento degli impianti a biogas esistenti e non convertibili a biometano. 54 milioni andranno all’acquisto di macchinari per la distribuzione efficiente del concime organico e la creazione di poli consortili di trattamento centralizzato per lo sfruttamento del digestato.  Altri 15 milioni invece sosterranno la sostituzione di vecchi trattori con modelli più efficienti, dotati di strumenti per l’agricoltura di precisione e alimentati esclusivamente a biometano. “Uno specifico target PNRR  – sottolinea il MASE in una nota stampa – individua a giugno 2026 la messa in circolazione di almeno 300 trattori” con le caratteristiche appena enunciate.

 Il ruolo del biogas e del biometano in Italia

Le misure convergono verso un solo obiettivo: potenziare l’economia circolare basata sul riutilizzo per raggiungere i target di decarbonizzazione europei. D’altra parte con il solo investimento del PNRR il Governo si aspetta di incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare alla rete gas di circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.

In questo contesto il biogas agricolo ha un ruolo fondamentale. Secondo i dati presentati nel corso di Biogas Italy 2024, attualmente risultano attivi circa 1.803 gli impianti di biogas agricolo in Italia con una produzione di 2 miliardi e mezzo di m3 destinato soprattutto alla produzione elettrica e termica. Una quota minoritaria, pari a circa 600 milioni di Smc, viene però già immessa in consumo come biometano nel settore dei trasporti.

“Siamo in una fase cruciale per lo sviluppo del settore biogas e biometano, in Italia e in Europa”, ha commentato durante l’evento Piero Gattoni, Presidente del CIB-Consorzio Italiano Biogas. “Quest’anno entreremo nel vivo nella realizzazione delle misure del PNRR con l’avvio dei primi cantieri e degli investimenti. La notizia della firma del decreto sulle misure agroecologiche è un passo significativo verso sistemi agricoli sostenibili, rispettosi degli ecosistemi e a impatto climatico zero. Al contempo, però, è necessario intervenire per definire urgentemente il valore dei prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas. Non possiamo più attendere: il ritardo di ARERA sta rischiando di bloccare la filiera, creando ancora più incertezza, minando la stabilità delle nostre imprese. A partire da questo quadro, occorrerà lavorare nel corso dell’anno per predisporre da subito le regole che consentiranno lo sviluppo del settore ‘post PNRR’ e le traiettorie dei prossimi 5 anni”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.