di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Rinnovabili, autoconsumo, comunità energetiche. Un intreccio a tre che sembra indissolubile d’ora in avanti. Che però ha bisogno di certezza delle norme e di semplificazione. Dal decreto Milleproroghe, che ha funzionato come antipasto per la sperimentazione, al recepimento della Direttiva Ue in corso in Parlamento – approvata a Palazzo Madama e ora al via alla Camera – con la legge di Delegazione Europea, il futuro dell’energia sembra scritto per tenere insieme questi elementi. Ed è questo il tema al centro del webinar (‘Comunità energetiche: i progetti in partenza e le sfide del recepimento della Direttiva 2018/2001’) organizzato da Legambiente e Italia solare nell’ambito di Ecomondo, la Fiera internazionale dedicata alla green economy, che quest’anno viaggia esclusivamente su piattaforma digitale per via delle misure restrittive di contenimento dell’emergenza da coronavirus.
“Le configurazioni di comunità energetiche, autoconsumo individuale e collettivo – spiega il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – possono diventare una straordinaria opportunità sia in ambito urbano, nei quartieri e nei condomini, sia nei distretti produttivi che nelle aree agricole e periferiche. Se consideriamo il milione di condomini del nostro Paese, gli oltre 140 distretti industriali, 1.000 tra centri commerciali e outlet, le aree artigianali nei Comuni e quelle agricole, si può stimare un potenziale di circa 40 GW di solare fotovoltaico installabile con questo modello. Per questo, insieme con Italia solare, chiediamo di accelerare il recepimento della Direttiva perché le comunità energetiche possano diventare un pilastro del rilancio sostenibile dell’economia italiana”.
Se il Milleproroghe consente di anticipare progetti fino a 200 kW per realizzare le prime comunità energetiche nel nostro Paese, con il recepimento integrale della Direttiva – viene spiegato – si dovranno affrontare i diversi aspetti energetici, tecnici e normativi fondamentali per rendere possibile la realizzazione di interventi diffusi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, e di configurazioni di comunità energetiche per famiglie, imprese, enti locali, e associazioni su tutto il territorio italiano.
Su questo Legambiente e Italia solare lanciano la richiesta al governo di garantire “un confronto trasparente e pubblico sugli obiettivi che si vogliono portare avanti, in modo da consentire il rilancio diffuso delle rinnovabili in queste nuove configurazioni di energia condivisa in Italia”.
“Le comunità energetiche – rileva Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia solare – rappresentano non solo un’opportunità per un contributo significativo alla decarbonizzazione, ma anche un modo per avvicinare i cittadini al mondo dell’energia e in particolare dei mercati dell’energia che hanno bisogno di revisioni sostanziali per consentire energia sempre più pulita e conveniente”.
Secondo Legambiente “le potenzialità sono enormi, con ricadute positive da un punto di vista industriale, energetico e ambientale legate alla possibilità di autoprodurre e condividere l’energia prodotta da fonti rinnovabili, di creare sistemi efficienti di accumulo e l’integrazione della mobilità elettrica. L’attuazione della direttiva rinnovabili dovrà fornire gli strumenti per garantire una produzione di energia rinnovabile in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, e per garantire che gli investimenti effettuati siano sostenibili”, e in grado di creare “sviluppo e occupazione a livello locale”.
“La sfida che abbiamo di fronte su questo piano – fa presente la vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera Rossella Muroni – è una sfida epocale: o noi riusciamo a tenere in piedi un sistema energetico che segni questo tipo di discontinuità o noi perderemo questa occasione straordinaria. Mi viene da dire ancora una volta: meno male che sul fronte ambientale facciamo bene a stare in Europa. L’autoconsumo rappresenta anche un modo per stare in modo diverso in questo scenario, rendendo i cittadini consapevoli e proprietari della propria energia. Bisogna però lavorare sulla certezza dello scenario, a cominciare dal superbonus che ha bisogno di un’estensione temporale, e sulla semplificazione. L’autoconsumo è uno degli antidoti all’effetto di blocco che spesso c’è sui territori: gli impianti vanno fatti, vanno fatti bene e nelle giuste dimensioni rispetto al territorio”.
“E’ una formula di democratizzazione dell’energia – prosegue Muroni – perché il tema delle comunità energetiche credo leghi benissimo i due scenari forse più importanti nella lotta ai cambiamenti climatici, quello della giustizia ambientale e quello della giustizia sociale. Anche se qualcosa si è cercato di fare con il decreto Semplificazioni, sicuramente c’è bisogno di fare molto di più sul fronte delle autorizzazioni. E’ per questo che proprio in vista di questa fase, mi metto a disposizione per garantire un confronto trasparente al recepimento della Direttiva”.
“E’ in corso un cambiamento – dice il senatore della Lega Paolo Arrigoni – che con le comunità energetiche e rinnovabili sarà ancora più forte. Saranno un driver importante per spingere la transizione energetica. Auspico che si possa arrivare a un decreto legislativo che possa offrire dei vantaggi concreti. Sono molte le opportunità per cittadini e attività economiche che possono trarre dei vantaggi dall’autoconsumo. Anche se ci sono dei problemi che bisogna affrontare come per esempio la lentezza delle autorizzazioni”.
“Non finisce qui – Gianni Girotto, presidente della commissione Attività produttive a Palazzo Madama – siamo in corso di recepimento della Delegazione europea, stiamo sollecitando il Gse per l’emanazione delle linee operative che hanno già inviato a Arera in forma di bozza di provvedimento, e che a breve farà le sue considerazioni; la stessa cosa per l’Agenzie delle entrate. Abbiamo intanto puntato all’eliminazione delle perdite di rete, che sono del 6%, a minori sbilanciamenti in rete perché gli autoconsumi sono in loco; inoltre le aziende agricole hanno due grandi potenzialità, sia di partecipare alle comunità energetiche, sia la possibile e auspicabile sinergia tra la produzione elettrica rinnovabile e il mantenimento della produzione agricola”.
Infine Legambiente e Italia solare hanno lanciato anche un documento con i punti più importanti che dovranno essere chiariti grazie al recepimento; si va dalla necessità di offrire certezze allo scenario alla semplificazione nell’autorizzazione degli impianti alla valorizzazione dell’energia rinnovabile.