![Auto plug-in anche dopo il 2035? Dall'Ue indiscrezioni su possibili aperture](https://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2025/02/auto-elettrica.jpg)
Se non è un passo indietro, è certamente un passo laterale quello dell’Unione europea sullo stop ai motori endotermici dal 2035. Il giornale tedesco Der Spiegel ha scritto che i vertici stanno valutando una strada alternativa, quella di consentire che le auto ibride plug-in e le elettriche dotate di range extender (con un piccolo motore ausiliario a benzina per ricaricare la batteria), possano restare sul mercato anche dopo il 2035, e questo significa che non sarebbe la fine dei motori a combustione interna. E che le industrie di auto potranno continuare una parte della loro produzione.
Rumors o decisione già presa?
Il giornale, a sostegno dell’articolo, cita il documento strategico di fine gennaio, che metterebbe in dubbio la linea annunciata e perseguita finora dall’Ue, provocando un’alzata di scudi, da alcuni governi, come il nostro, dall’industria, dalle lobby. Insomma qualcosa sta cambiando, per non affossare il settore ed andare incontro alle richieste dei cittadini, e farli abituare gradualmente a questo cambio epocale.
La Commissione si fa morbida
D’altronde lo scorso 30 gennaio con l’incontro dei 22 big con i rappresentanti della Commissione al tavolo del Dialogo Strategico, era emersa un’apertura “per salvaguardare la capacità dell’industria di investire, guardando a possibili flessibilità per assicurare alla nostra industria di restare competitiva, senza perdere le ambizioni complessive del 2025. Stando alle indiscrezioni del giornale Der Spiegel, Ursula von der Leyen è disposta alla linea più morbida, mettendo parzialmente in discussione le tempistiche della neutralità tecnologica, elemento fondamentale per la competitività.
Le lobby tedesche in pressing
Il settimanale tedesco fa riferimento alle dichiarazioni di Eckart von Klaeden, capo lobbista di Mercedes-Benz ed ex ministro di Angela Merkel, che due giorni prima dell’inizio del dialogo strategico, avrebbe sottolineato che gli obiettivi positivi di Bruxelles “non possono essere raggiunti con l’attuale politica dell’Ue“. Ecco perché l’Europa, scrive la rivista tedesca, “dovrebbe adottare requisiti più flessibili e consentire che, in determinate circostanze, anche i modelli con motore a combustione interna possano essere classificati come veicoli elettrici“.
E le parole di von Klaeden assumono ancora più importanza, non perché provengono dal colosso tedesco dell’automotive, ma soprattutto perché il Ceo del brand, Ola Källenius, è dal 1° gennaio scorso, anche il presidente dell’Acea, l’associazione dei costruttori automobilistici europei, presente al tavolo di Bruxelles del 30 gennaio, con tutta l’intenzione di rovesciare le regole.