Rinnovabili • Rinnovabili •

Attuazione del PNRR, Legge di bilancio e sviluppo sostenibile

La quinta edizione del Rapporto “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile” mette a fuoco le implicazioni ambientali, economiche, sociali e istituzionali dei provvedimenti che il PNRR e la Legge di bilancio devono considerare in chiave di sviluppo sostenibile

Foto di Yves Bernardi da Pixabay

La strada per l’attuazione del PNRR sembra disseminata di preoccupanti ostacoli e deve fare i conti con la Legge di bilancio. Questioni da chiarire, affinché con i fondi del PNRR l’Italia non perda anche una preziosa occasione per accelerare sullo sviluppo sostenibile.

Interpretare il PNRR alla luce degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Avendo come obiettivo la transizione ecologica e la lotta alle disuguaglianze anche il PNRR andrebbe interpretato in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Questa è la visione che anche l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) sostiene con decisione nella quinta edizione del Rapporto Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile realizzato insieme con gli esperti di oltre 320 organizzazioni che aderiscono all’Alleanza.

Il Rapporto mette a fuoco le implicazioni ambientali, economiche, sociali e istituzionali dei provvedimenti che il PNRR e la Legge di bilancio devono considerare in chiave di sviluppo sostenibile.

Nel Rapporto sono presenti proposte per facilitare la transizione ecologica secondo lo schema dettato dal piano RePowerEu (che punta e rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi).

Leggi anche Decreto PNRR 3, gli emendamenti approvati per le rinnovabili

Interventi poco incisivi

Se da un lato la Legge di bilancio cerca di affrontare alcune debolezze ambientali, sociali ed economiche del nostro Paese, dall’altro secondo l’AsviS gli interventi proposti appaiono poco incisivi.

Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS, ha sottolineato il fatto che la transizione verso lo sviluppo sostenibile potrà avvenire solo se si intraprende un percorso di cambiamento con una visione complessiva in grado di connettere i vari punti: «Le modifiche al PNRR su cui il Governo sta lavorando devono rispettare i nuovi principi della Costituzione che, grazie alle modifiche introdotte lo scorso anno, impongono di tutelare l’ambiente, anche nell’interesse delle future generazioni.

Auspichiamo che, nella revisione della governance del Piano, si rispetti l’impostazione del NextGenerationEU e delle altre politiche europee orientate al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030.

Leggi anche Carbon farming, approvato emendamento al dl PNRR

Accelerare sulla transizione ecologica

Nella revisione del Piano e nel disegno del REPowerEU vanno perseguite le priorità trasversali del PNRR che riguardano in particolare i giovani, le donne e il Sud».

Stefanini evidenzia il fatto che il contesto globale impone all’Italia all’Italia di accelerare sul percorso della transizione ecologica.

Per questo ASviS apprezza la decisione del Governo di «collegare la gestione degli investimenti del PNRR Fondi di coesione europei e nazionali 2021-2027».

Per rendere gli interventi in linea con la Legge di bilancio e con la Strategia nazionale e le Strategie regionali per lo sviluppo sostenibile è indispensabile «approvare prima possibile il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), alla cui attuazione potrebbero essere riorientati i fondi del PNRR, e il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC)».