L'Autorità pubblica la Memoria in merito allo stato dei mercati elettrico e del gas naturale. Maggior Tutela: interessa ancora oltre 9,5 milioni di clienti domestici, necessaria "gradualità nell’adozione degli ultimi passaggi"
30% di differenza nel prezzo medio totale tra maggior tutela e mercato libero
(Rinnovabili.it) – Fino al 2020, nel mercato elettrico italiano il servizio di Maggior Tutela ha registrato i prezzi più bassi. Con tariffe fino al 23% più convenienti rispetto a quelle del mercato libero. Poi tra gli effetti della ripresa dal Covid e la crisi energetica il rapporto si è invertito. Per la precisione lo scorso anno il mercato libero ha presentato valori inferiori del 30%. Lo riferisce l’ARERA nella Memoria pubblicata oggi sul proprio sito web spiegando come “la parte della bolletta a copertura dei costi della materia energia, nel 2022″ sia cresciuta in media “del 161% rispetto all’anno precedente nel servizio di maggior tutela e del 62%, nel mercato libero“.
Questa differenza non si è ancora esaurita, nonostante i picchi del 2022 siano ormai lontani. “Dai dati preliminari di fatturato medio del primo semestre 2023 [… ] sembra permanere nel settore elettrico il vantaggio di prezzo del mercato libero rispetto al tutelato“, scrive l’Authority.
A fare i conti con una spesa energetica più alta sono dunque quei 9,5 milioni di clienti domestici e più, oggi ancora in Maggior Tutela. Nel conto rientrano tuttavia circa 4,5 milioni di utenti vulnerabili (chi ha un’età superiore ai 75 anni, soggetti con disabilità, chi ha un’utenza attiva in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi, utenti economicamente svantaggiati), di cui fanno parte pertanto anche i beneficiari dei bonus sociali.
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In tal senso l’ARERA ricorda d’aver “più volte segnalato al Governo e al Parlamento l’esigenza di gradualità nell’adozione degli ultimi passaggi per la conclusione del processo di superamento delle tutele di prezzo, soprattutto per i clienti domestici che, per la loro intrinseca eterogeneità e naturale inerzia, necessitano di un processo di transizione progressivo“. Un discorso che interessa da vicino anche e soprattutto qui 4,5 milioni di clienti vulnerabili che, “per le loro caratteristiche peculiari, potrebbero avere maggiore difficoltà a scegliere l’offerta di mercato più adeguata alle proprie esigenze“.
Ma un ‘attenzione alla progressività secondo l’Authority è necessaria anche per garantire “una sufficiente concorrenzialità delle procedure concorsuali per l’assegnazione del servizio a tutele graduali”. Dal lato dell’offerta, infatti, il mercato libero è caratterizzato ancora da elevato grado di concentrazione. Basti pensare che il primo operatore per quota di mercato conta oltre 16 milioni di clienti di piccola dimensione elettrici e gas; il secondo solo 8mila.