(Rinnovabili.it) – Che vivere accanto ad aree verdi faccia bene alla salute è di per sé già acclarato, ma un nuovo studio della Boston University School of Public Health (BUSPH) afferma che la vicinanza ad aree ricche di vegetazione migliora le funzioni cognitive, a partire da velocità e attenzione dell’elaborazione.
“Alcuni dei modi con cui la natura può migliorare la salute è quello di aiutare le persone a recuperare dallo stress psicologico, incoraggiandole al contempo a socializzare all’esterno. Entrambi i fattori aumentano la salute mentale”, ha detto la dottoressa Marcia Pescador Jimenez, capo di studio e corrispondente autrice, e assistente professore di epidemiologia presso BUSPH. “Questo studio è tra i pochi a fornire la prova che lo spazio verde può apportare benefici cerebrali in età più avanzata. I nostri risultati suggeriscono che il greenspace dovrebbe essere studiato come un potenziale approccio a livello di popolazione per migliorare la funzione cognitiva.”
Aree verdi e salute: meno depressioni, migliori funzioni cognitive
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista JAMA Network Open e dimostra che avere piante intorno alla propria casa e all’ambiente in cui si vive migliora la velocità di elaborazione e attenzione, e potenzia complessivamente la funzione cognitiva. La relazione potrebbe derivare dai risultati di uno studio precedente. I ricercatori avevano già dimostrato l’associazione tra esposizione a parchi, giardini e altre aree verdi e miglioramento della salute mentale, con diminuzione delle depressioni.
I ricercatori hanno stimato uno spazio verde residenziale delimitando un’immagine al satellite, chiamata Normalized Difference Vegetation Index (NDVI). In quest’area hanno poi misurato una serie di parametri tra 13.594 donne. L’età media dei soggetti era di 61 anni, si trattava di donne in prevalenza bianche. Le variabili misurate sono state velocità psicomotoria, attenzione, apprendimento e memoria di lavoro.
Lo studio ha dimostrato che, al netto delle variabili di contesto relative a età, etnia o status socioeconomico, l’esposizione alle aree verdi è comunque determinante per quanto riguarda la salute mentale. In particolare velocità e attenzione psicomotoria risultano influenzate, a differenza di apprendimento e memoria di lavoro.
“Noi teorizziamo che […] lo spazio verde possa rallentare il declino cognitivo, in particolare tra le donne, ma la nostra ricerca sta ancora cercando di comprendere bene questi meccanismi“, ha detto Jimenez. “Sulla base di questi risultati, i medici e le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero considerare l’esposizione allo natura come un fattore potenziale per ridurre la depressione. I politici e i pianificatori urbani dovrebbero concentrarsi sull’aggiunta di più spazio verde nella vita quotidiana per migliorare la funzione cognitiva”.
Lo studio considera l’esposizione ad aree verdi e le conseguenze sulla salute cognitiva ma non distingue tra i tipi specifici di vegetazione. Questo follow up è tuttavia già in via di definizione. Il nuovo progetto di studio della ricercatrice infatti applicherà algoritmi di deep learning alle immagini di Street View di Google, per verificare l’esistenza di tipi specifici di piante che influenzino in qualche modo la salute.