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Approvato il ddl per la valorizzazione dei Comuni montani

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via Pixabay

(Rinnovabili.it) – Da tempo i Comuni montani aspettavano un provvedimento che li facesse uscire dall’ombra.

È stato approvato il ddl recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” su proposta del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini.

Diversi i motivi per apprezzare questo passaggio legislativo. Il ddl introduce misure volte a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di territori che negli ultimi sono stati trascurati e tagliati fuori dai circuiti produttivi; ora avranno l’opportunità per diventare una risorsa per il Paese.

Contrastare lo spopolamento dei Comuni montani

Tra gli obiettivi del ddl c’è anche quello di contrastare lo spopolamento dei Comuni montani riducendone le condizioni di svantaggio e stabilendo i parametri per accedere agli incentivi previsti.

Attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), il ministro per gli Affari regionali e le autonomie individuerà le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, nonché l’accessibilità ai servizi essenziali e alle infrastrutture digitali.

I punti principali del ddl riguardano la sanità, scuole, telefonia mobile e accesso a internet, incentivi agli imprenditori agricoli e forestali, misure fiscali in favore dei giovani con meno di 36 anni che avviano una propria impresa in montagna.

Inoltre, la misura “Io resto in montagna” prevede ad esempio detrazioni sul mutuo per chi – con meno di 41 anni – acquista la prima casa in un Comune montano.

Finalmente sembra essersi concretizzata una strategia perché i Comuni montani siano protagonisti del PNRR e le aree montane e rurali possono diventare un elemento di rafforzamento per la comunità, per il territorio e per l’ambiente, senza trascurare le loro potenzialità economiche.

Salvaguardia contro incendi e dissesto idrogeologico

Secondo Coldiretti, che da tempo “sponsorizza” la valorizzazione delle aree interne, l’approvazione del ddl rappresenta anche un’opportunità per allentare la dipendenza dal gas russo. Il deficit energetico coglie l’Italia impreparata dopo anni di trascuratezza e di politiche di cortissimo respiro.

«I boschi possono contribuire allo sviluppo di un’economia locale incentrata sui principi della transizione ecologica e dell’economia circolare attraverso l’incentivazione del teleriscaldamento a biomassa che consente di garantire autonomia energetica, soprattutto termica, nelle zone montane non ancora raggiunte dalle reti gas», sostiene Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

Inoltre, per Prandini «l’approvazione del ddl per lo sviluppo dei Comuni montani risponde anche al bisogno di garantire più innovazione, ambiente e infrastrutture nei territori montani valorizzando il ruolo fondamentale degli imprenditori agricoli nelle attività di presidio a salvaguardia del patrimonio idrico e boschivo contro il rischio di incendi e di dissesti di natura idrogeologica».

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