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Appello al governo, migliorare la Strategia forestale europea

Strategia forestale europea
via depositphotos.com

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Migliorare la Strategia forestale europea. E’ l’appello che le principali associazioni degli operatori della filiera bosco-legno-energia in Italia rivolgono al governo in una lettera scritta al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, e al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani (e condivisa anche con i parlamentari europei del nostro Paese).

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I presidenti delle associazioni legate al settore delle biomasse solide (Aiel, Ebs, Ef, Fiper) e quelli del comparto forestale Conaibo (l’associazione Consorzi forestali) e Uncem nella missiva esprimono preoccupazione per la bozza del documento sulla Strategia forestale che sta circolando in questi giorni, e che sarà presentato alla commissione Europea nei prossimi giorni.
Una delle principali richieste – ma non l’unica – è che “nell’ambito della bioeconomia circolare sia incluso anche il materiale legnoso utilizzato per fini energetici, non solo quello impiegato per la realizzazione di prodotti di lunga durata, come le case, e per altri usi nel settore edile”.

Secondo le associazioni “il legno impiegato per scopi energetici ha il diritto di entrare nel concetto di bioeconomia circolare per la valorizzazione di un settore che comporta una serie di ricadute positive sulla gestione forestale sostenibile“.
Nella lettera viene fatto presente come la Strategia forestale europea non contempli “le esternalità positive” della “filiera bosco-legno-energia, nonostante questa abbia permesso negli ultimi anni di riqualificare e recuperare aree forestali danneggiate, degradate, con un’importante azione di prevenzione dei rischi idrogeologici, di incendi, e interventi di miglioramento forestale”.

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Inoltre, secondo le associazioni, la gestione forestale sostenibile ha “un ruolo fondamentale nella salvaguardia della biodiversità e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, senza dimenticare che rappresenta un importante volano di sviluppo locale, soprattutto in aree interne”, oltre a essere una fonte di reddito per le imprese boschive e i diversi operatori di filiera”.
“L’istituzione di un possibile nuovo quadro giuridico che includa un ulteriore strumento di pianificazione e gestione forestale a livello europeo con la definizione di indicatori e soglie distorcerebbe le politiche sinora attuate dagli Stati membri”, scrivono ricordando che proprio per gli obiettivi di neutralità carbonica al 2050 si è posta l’attenzione sul ruolo strategico del settore forestale grazie alle funzioni del sequestro e dello stoccaggio del carbonio.

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