I gruppi di comuni, identificati sulla base di caratteristiche climatiche omogenee, hanno identificato azioni di adattamento congiunte
Si tratta del progetto Joint_SECAP – Joint Strategies for Climate Change Adaptation in Coastal Areas
Pescara, 17 giu. – Nove aree target, 5 in Croazia e 4 in Italia di cui tre abruzzesi; 50 azioni identificate, 32 per i partner italiani e 18 per i partner croati, di cui 21 relative alle due aree target della Regione Abruzzo. Questi i dati qualificanti del lavoro finale messo a punto dalla task-force istituita tra comuni e regioni tra le due sponde dell’Adriatico nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia.
I gruppi di comuni, identificati sulla base di caratteristiche climatiche omogenee, hanno così identificato azioni di adattamento congiunte, ovvero azioni che coinvolgono tutti o parte dei comuni con lo stesso obiettivo, governance, metodologia, cronogramma e finanziamento. Si tratta del progetto Joint_SECAP – Joint Strategies for Climate Change Adaptation in Coastal Areas. L’Abruzzo ha ospitato in modalità digitale la conferenza finale moderata dalla giornalista dell’Ansa Elisabetta Guidobaldi. “E’ importante la cooperazione tra gli enti e agire insieme per combattere i cambiamenti climatici – ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio nel suo intervento -. La cooperazione tra i comuni e i livelli sovracomunali (Regione, Stato, Unione Europea) – ha aggiunto – è fondamentale così come i rapporti tra le due sponde dell’adriatico (Italia-Croazia) per affrontare problemi comuni”. L’assessore all’ambiente Nicola Campitelli ha rimarcato la “necessità, senza voler essere catastrofici, di agire ora per contrastare i cambiamenti climatici e che la regione sta lavorando con tutti i comuni per dotarsi di piani di adattamento ai cambiamenti climatici locali”, ha concluso. Nel corso del forum sono stati forniti alcuni dati riguardanti i principali rischi climatici rilevati nelle 9 aree target: caldo estremo (25%), siccità e scarsita’ d’acqua (17%) e precipitazioni importanti (14%). I principali settori coinvolti risultano essere quello agricolo e forestale; educazione; ambiente e biodiversita’; turismo e pianificazione territoriale. (REGFLASH) GILPET/210617