Presentato monitoraggio Arpa su campi elettromagnetici
Trieste, 24 mag – “Il monitoraggio e la capillare informazione ai cittadini anche attraverso comunicazioni tecniche spiegate con immediatezza sono il più importante mezzo per dare rassicurazione e prevenire l’insorgere di preoccupazioni infondate”. Questo il commento dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente e energia, Fabio Scoccimarro, a margine della conferenza stampa che si è svolta stamattina a Trieste per presentare l’esito delle indagini condotte da Arpa FVG sull’intensità dei campi elettromagnetici nelle località della regione in cui sono presenti impianti radio-televisivi.
In 13 dei 14 siti che presentavano maggiori potenzialità di rischio, sono stati riscontrati livelli molto al di sotto della soglia limite; mentre rimane un solo caso di superamento (località Coda di Bosco in comune di Caneva) che viene tuttavia considerato dai tecnici in “positiva evoluzione”. I siti monitorati includono nove siti storici nei quali, secondo i dati riportati nel Piano regionale di risanamento degli impianti radioelettrici (Prrir), tra il 2012 e il 2013 era stato riscontrato un superamento dei limiti di legge; a questi si sono aggiunti cinque nuovi siti.
Come hanno spiegato gli operatori di Arpa FVG Anna Bampo, responsabile della struttura protezione da inquinamento elettromagnetico e Salvatore Barba, collaboratore tecnico, la riduzione dei campi elettromagnetici è dovuta principalmente a due fattori: da un lato, il passaggio al digitale terrestre per le trasmissioni televisive; dall’altro, la delocalizzazione di alcuni impianti in aree più lontane da zone abitate e centri sensibili. Se alcune criticità restano, queste sono legate principalmente alle trasmissioni radiofoniche. Rispetto invece alla telefonia, Arpa FVG rileva che con l’innovazione tecnologica si abbassano i livelli di emissione, quindi tanto più la tecnologia è recente quanto meno risulta impattante.
La Regione, come ha ricordato Scoccimarro, “ha dato ad Arpa l’indicazione di eseguire ispezioni sull’elettromagnetismo derivante da impianti radio-tv e di telefonia. Tutti i dati sono disponibili e consultabili a più livelli di approfondimento sul sito dell’Arpa con la massima trasparenza”. Scoccimarro ha poi voluto sottolineare come “la normativa italiana, che va tutelata, fissa il limite a 20 volt per metro è molto più stringente di quella europea, dove il limite è tre volte superiore, essendo fissato a 60 volt per metro”.
Lo studio di Arpa FVG è incluso nel progetto con cui la Regione ha aderito al “Programma CEM – programma di contributi per esigenze di tutela ambientale connesse alla minimizzazione dell’intensità e degli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, istituito dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Nell’ambito delle attività previste dal programma, la Regione ha affidato ad Arpa FVG tre progetti: l’aggiornamento del Catasto regionale degli impianti radioelettrici; il monitoraggio di sorgenti a radio frequenza e linee elettriche; l’aggiornamento delle schede descrittive delle condizioni di criticità su impianti radio-tv.
L’attività di Arpa FVG è iniziata nel 2019 e si è conclusa a gennaio 2021, mentre prosegue il solo progetto di monitoraggio che è stato esteso e si concluderà a luglio. In 20 anni sono state eseguite oltre 45mila misure su campi elettromagnetici, tradotte in registrazioni informatiche. Nel solo 2020, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, sono state svolte 1500 misurazioni. La maggior parte delle registrazioni si sono attestate sotto i 3 volt/metro e solo in alcuni casi hanno superato la soglia di attenzione di 6 volt/metro.
Per il direttore di Arpa FVG, Stellio Vatta, lo studio dimostra come in Friuli Venezia Giulia si riponga una grande attenzione all’ambiente che si traduce in un concreto impegno economico da parte dell’Amministrazione regionale.
Nel realizzare i monitoraggi Arpa FVG si è avvalsa della collaborazione dei cittadini, per l’accesso alle abitazioni, dei Comuni, per l’attivazione di interventi di mitigazione, dell’Ispettorato territoriale del ministero per lo Sviluppo economico e della struttura della direzione centrale Difesa dell’ambiente della Regione. ARC/SSA/ep