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Ambiente: impianto Stagno, quale futuro?

Auditi i rappresentanti di Eni spa nella commissione guidata da Lucia De Robertis (Pd), sulle prospettive della raffineria, guardando ai temi dell’economia circolare e della transizione ecologica

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Chiesto al governo un tavolo nazionale sulle prospettive future della raffineria di Livorno

Firenze – Focus sull’impianto di Stagno (Livorno), grazie all’audizione – in commissione Ambiente guidata da Lucia de Robertis (Pd) – dei rappresentanti di Eni spa; un confronto ed un rapporto di collaborazione che nasce da una risoluzione, approvata e condivisa da tutti i gruppi consiliari lo scorso ottobre. L’atto impegnava la Giunta regionale “ad attivarsi per chiedere urgentemente al Governo la convocazione di un tavolo nazionale sulle prospettive future della raffineria di Livorno, coinvolgendo l’ENI, le rappresentazioni sindacali dei lavoratori e le istituzioni interessate, a partire dalla Regione Toscana e dai Comuni di Livorno e di Collesalvetti; nonché a fornire un costante aggiornamento del Consiglio, tramite la commissione competente, sulle risultanze di tale tavolo”.

“Inviterò la Giunta al rispetto della risoluzione e scriverò al presidente Eugenio Giani e all’assessore competente perché intervengano presso il Governo nazionale, per le sorti non solo dell’impianto di Stagno, che è un pezzo di Toscana, ma per il futuro di tutte le raffinerie”, ha assicurato la presidente, ringraziando Eni per la collaborazione.

L’argomento è stato introdotto da Francesco Gazzetti (Pd) che, dopo aver ricordato il passaggio, in aula di palazzo del Pegaso, del testo della risoluzione, ha affrontato le principali questioni sul tappeto: i timori legati alle prospettive dello stabilimento di Stagno, la salvaguardia occupazionale, la procedura di licenziamento collettivo annunciata da una azienda dell’indotto, la tutela ambientale e le strategie di Eni in merito all’economia circolare e alla transizione ecologica.

In sintesi: la situazione dell’impianto di Livorno si iscrive nella crisi della raffinazione europea, e nel caso di Stagno ha come obiettivo la decarbonizzazione dell’attività, investendo soprattutto nella produzione di idrogeno e di biocarburanti per trasporto aereo, in vista della transizione ecologica, senza mai perdere di vista i livelli occupazionali. Una la principale preoccupazione: dal Pnrr, documento del Governo, è scomparsa la filiera relativa ai biocarburanti.

Una preoccupazione condivisa dal vicepresidente della commissione, Alessandro Capecchi (FdI), che ha parlato di tema “molto serio e delicato”, e dai consiglieri Gazzetti e Gianni Anselmi (Pd), che hanno accolto positivamente la riconversione ecologica dell’impianto, sottolineando l’urgenza di un intervento a livello nazionale: “è necessario un tavolo nazionale per guardare allo scenario globale e intervenire sulle prospettive non solo di Stagno, ma della raffineria nel suo complesso”.

Il confronto con i rappresentati di Eni è stato anche occasione per avere aggiornamenti sull’incidente nello stabilimento di Stagno, del 30 novembre scorso, partito dall’esplosione di un forno di servizio, risolto grazie alle squadre interne e alle organizzazioni esterne, senza conseguenze. Un team investigativo aziendale è tuttora al lavoro per chiarire le dinamiche e mettere in atto eventuali precauzioni.