Intervento condotto nell'ambito del progetto Life ‘Safe for vultures’ per garantire la sopravvivenza del grifone in Sardegna con Forestas, Corpo forestale, Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari, Vulture conservation foundation (Vcf) ed E-Distribuzione.
Lampis: “Dopo l’ambientamento saranno liberati”
Porto Torres, 23 marzo 2022 – Questa mattina, con la nave arrivata da Genova a Porto Torres, grazie ad un trasporto speciale per animali selvatici, sono sbarcati due grifoni. Provengono dall’Artis Zoo di Amsterdam, il più antico giardino zoologico dei Paesi Bassi, che collabora nel progetto Life ‘Safe for vultures’ per garantire la sopravvivenza del grifone in Sardegna con Forestas, Corpo forestale, Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari, Vulture conservation foundation (Vcf) ed E-Distribuzione.
“Si tratta di esemplari nati in cattività e destinati ad essere liberati nella zona nord-occidentale della Sardegna – ha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis – I due rapaci, femmine di uno e due anni, hanno già superato tutti i controlli sanitari per escludere patologie trasmissibili e verranno ospitati temporaneamente nel Centro di allevamento e recupero fauna selvatica (Carfs) di Bonassai, gestito da Forestas, prima di essere trasferiti nella voliera di ambientamento realizzata dall’Agenzia regionale all’interno del compendio forestale di Monte Minerva a Villanova Monteleone. Appena pronti, saranno liberati nello stesso areale dove, dal 2018 nell’ambito della collaborazione con la Vcf, sono stati liberati sette giovani grifoni, nati in cattività nelle strutture zoologiche di Amsterdam e Dresda, costituendo una colonia tra Bosa, Alghero e Villanova Monteleone. Il progetto mira a crearne una nuova anche nel sud-est dell’Isola. I due esemplari saranno dotati di trasmettitore gps e costantemente monitorati dai tecnici per seguirne gli spostamenti“.
“L’operazione – ha aggiunto l’assessore Lampis – rientra nel progetto Life ‘Safe for vultures’, che ha l’obiettivo di conservare questa specie e di creare le condizioni per il ritorno in Sardegna di altre specie necrofaghe, come il gipeto e l’avvoltoio monaco”.