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Un esercito di forestali per salvare l’Amazzonia

Dopo che Bolsonaro ha dispiegato di nuovo gli uomini in divisa per proteggere l’Amazzonia

Amazzonia: la foresta pluviale ormai è un contributore netto di gas serra
via depositphotos.com

(Rinnovabili.it) – Una goccia in un oceano verde. Bolsonaro ha arruolato altri 700 nuovi forestali per combattere la deforestazione dell’Amazzonia. È il primo provvedimento volto effettivamente a rafforzare la tutela dell’ambiente da quando il presidente brasiliano ha preso il potere nel gennaio 2019. Ma la decisione arriva tardi, quando il ciclo “naturale” del disboscamento ha ormai superato il suo picco (di solito a luglio) e la stagione degli incendi è ormai a metà.

Bolsonaro ha promesso di tutelare l’Amazzonia. L’ultima volta durante il Leaders Climate Summit organizzato da Joe Biden ad aprile. In quell’occasione sono venuti a galla dei negoziati discreti tra Brasile da un lato e Stati Uniti, Norvegia e Gran Bretagna dall’altro. In cambio della protezione, il presidente brasiliano vuole 1 miliardo di dollari.

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Ma nonostante tutto il 2021 si preannuncia un anno drammatico per la deforestazione dell’Amazzonia. Tra agosto 2020 e luglio 2021, calcola l’ong brasiliana Imazon, la superficie di foresta mangiata dalle motoseghe è arrivata alla cifra di 10.476 km2. In pratica, in 12 mesi il disboscamento dell’Amazzonia ha fatto sparire un’area di foresta grande il doppio della provincia di Roma, o 8 volte il parco nazionale del Gran Sasso. Un balzo in avanti del 57% rispetto all’anno precedente.

Le condizioni del polmone verde del pianeta, intanto, continuano a peggiorare. Lo stato di salute della foresta pluviale lo ha fotografato l’Ipcc nell’ultimo aggiornamento dell’Assessment Report pubblicato a inizio agosto. La foresta è fortemente degradata e il Brasile ha la responsabilità di prendersene cura, scrivono gli autori.

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Secondo altri studi recenti, le specie a rischio estinzione sono 10.000, il 35% della foresta è disboscato o degradato, e un monitoraggio durato 10 anni conferma che in molti settori l’Amazzonia emette più anidride carbonica di quanta ne assorbe. Ma il ministro per l’economia Pereira Leite, sostiene che ad agosto il tasso di deforestazione ha rallentato forse anche del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020.

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