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Alta val Venosta: mantenere biodiversità per lo sviluppo sostenibile

Esperti UNESCO, l'assessora Hochgruber Kuenzer e i sindaci Alta val Venosta a confronto sul valore della biodiversità e rapporto equilibrato uomo/natura per uno sviluppo sostenibile transfontaliero.

Foto di Ilona Ilyés da Pixabay

Esperti UNESCO a confronto coi sindaci della valle sulla biodiversità

In occasione della Giornata internazionale della biodiversità l’assessora provinciale Maria Hochgruber Kuenzer in collaborazione con il Comune di Curon Venosta oggi, 22 maggio, hanno voluto porre l’attenzione sul valore della biodiversità e sul rapporto equilibrato uomo/natura per uno sviluppo sostenibile del territorio con un evento svoltosi presso la Erlebnisschule Langtaufers a Vallelunga nel comune di Curon Venosta. Accanto a due esperti internazionali UNESCO, alla giornata di confronto hanno partecipato i sindaci dell’Alta val Venosta. L’obiettivo dell’incontro valutare la possibilità di avvalersi degli strumenti di sostegno disponibili a livello internazionale per la collaborazione transfrontaliera al fine di supportare le iniziative che puntano ad un rapporto equilibrato tra attività umane e natura per uno sviluppo sostenibile che tuteli la biodiversità. L’Alta val Venosta, infatti, presenta un paesaggio unico e una molteplicità di risorse non più presenti in altre vallate, da impiegare bene e in modo sostenibile secondo nuovi modelli di sviluppo.

Lo slogan scelto per la Giornata della biodiversità 2021 è “Siamo parte della soluzione” in line ideale con quello del 2020 che era “Le nostre soluzioni sono nella natura”, dove l’uomo come parte della natura è chiamato ad interagire con essa con umiltà e senza spirito di dominio puntando ad uno sviluppo veramente sostenibile attraverso i 17 obiettivi delineati dalle nazioni Unite da raggiungere entro il 2030.

Possibili vie di sviluppo sostenibile

„Negli ultimi anni ci si è confrontati spesso con il quesito se realizzare nuovi impianti di risalita o se dare spazio a nuove idee e prospettive di sviluppo. Siamo qui oggi per sostenere le amministrazioni locali ed i cittadini nella discussione congiunta a livello transfrontaliero sulle possibili vie da intraprendere per uno sviluppo sostenibile del territorio nella consapevolezza del valore del suo paesaggio”, così ha introdotto i lavori della giornata l’assessora provinciale a natura e paesaggio e sviluppo territoriale Maria Hochgruber Kuenzer

“La difesa della biodiversità è imprescindibile. La ricerca di modelli innovativi di sviluppo rispettosi delle limitate risorse del pianeta è oramai irrinunciabile e l’emergenza ambientale e il riscaldamento globale, in particolare, non lasciano molte alternative”, ha fatto presente Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione UNESCO Italia esprimendo il convinto incoraggiamento a proseguire sulla strada della valorizzazione del territorio dell’Alta val Venosta in un’ottica di autentica sostenibilità ambientale in armonia tra popolazioni residenti e territorio circostante. In tal senso si dovrebbe puntare su un turismo focalizzato su interessi culturali e naturali, attento ai prodotti tipici della terra legati alla biodiversità e dell’artigianato. Secondo l’esperto la valorizzazione del territorio deve passare attraverso forme di attività economiche che siano in sintonia con il paesaggio culturale alpino che va preservato per il benessere psico-fisico dei suoi abitanti e per le sue potenzialità di favorire produzioni artigianali e agroalimentari di qualità che vanno a sostegno anche del turismo sostenibile.

A tal riguardo è necessario tenere a mente alcune indicazioni emerse dall’emergenza pandemica che ha fatto scoprire a molti una montagna diversa, fatta dell’esperienza di un’attività fisica più aperta, libera, creativa e originale, della disponibilità ad osservare un territorio, le sue montagne, la sua cultura con maggiore approfondimento e curiosità.

Opportunità come Riserva della Biosfera UNESCO

A tal proposito ha parlato di una possibile via innovativa di sviluppo per mezzo del modello UNESCO della Riserva della Biosfera, di cui se ne contano 19 in Italia. Le Riserve della Biosfera dell’Unesco comportano il vantaggio di far parte di una rete internazionale che facilita la condivisione di buone pratiche, opportunità di finanziamenti per iniziative specifiche e iniziative promozionali congiunte tramite il logo UNESCO. Un altro esempio interessante riguarda invece proprio l’Italia dove il ministero della Transizione Ecologica ha destinato recentemente ben 75 milioni di euro sul triennio 2021-2023 per iniziative di adattamento ai cambiamenti climatici, energie rinnovabili o mobilità sostenibile dei Comuni di aree Patrimonio Mondiale, Riserve della Biosfera o del Patrimonio Culturale Immateriale. Ha quindi preso ad esempio le esperienze fatte nella Riserva del Monviso, un territorio a cavallo tra Italia e Francia che prevede la collaborazione tra due distinte aree protette dei due Paesi. Angelika Abderhalden dell’Ufficio UNESCO Biosfera Engiadina Val Müstair ha illustrato le esperienze fatte in Engadina e le buone pratiche emerse.

Nel pomeriggio i partecipanti compiono un’escursione in Vallelunga guidata da Wolfgang Thöni, coordinatore della Erlebnisschule Langtaufers.