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Alluvione 2020 nel Messinese, dal governo Musumeci ok a Piano di interventi

Oltre a Messina, gli altri Comuni interessati dagli interventi sono Barcellona Pozzo di Gotto, Terme Vigliatore, Castroreale e Rodì Milici

Alluvione in Cina: la provincia dello Henan in ginocchio
Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Pronto un elenco di opere prioritarie per più di cento milioni di euro

«Finalmente esiste un Piano organico di interventi per superare il problema delle alluvioni nel Messinese. Un elenco di opere prioritarie per più di cento milioni di euro, alcune delle quali pur essendo già finanziate erano ferme al palo e per questo motivo abbiamo impresso una forte accelerazione per il completamento delle progettazioni esecutive. Ad altre, invece, abbiamo destinato risorse ex novo.

C’è, poi, un secondo elenco di interventi per i quali i Comuni non hanno ancora inoltrato i progetti, ma una volta terminata la fase progettuale vedremo di reperire le adeguate risorse finanziarie». Lo dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci, annunciando l’approvazione del Piano nel corso dell’ultima riunione della Giunta. A predisporre il Programma di interventi l’ingegnere Leonardo Santoro, nella qualità di commissario delegato dal presidente della Regione per le attività legate allo Stato di crisi e di emergenza nella provincia di Messina, a seguito dell’alluvione del 2020.

Il Piano prevede un primo elenco di 26 progetti (esecutivi o in corso di definizione) considerati prioritari, per un valore di oltre cento milioni di euro e per i quali è già prevista la copertura finanziaria. Un secondo elenco comprende altre 35 opere per circa 75 milioni di euro, per le quali ancora manca l’ultimo step della progettazione e quindi non finanziabili attualmente. Oltre a Messina, gli altri Comuni interessati dagli interventi sono Barcellona Pozzo di Gotto, Terme Vigliatore, Castroreale e Rodì Milici. In particolare, sei dei nove progetti finanziati ex novo dal governo regionale (per un valore di 16,1 milioni di euro) riguardano il capoluogo; gli altri tre (per 2,8 milioni di euro) il Comune tirrenico di Barcellona Pozzo di Gotto.