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Draghi all’All4Climate: “Un altro mondo è necessario”

All4Climate: le parole di Draghi al vertice dei giovani sul clima
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L’All4Climate lascia spazio alla pre-COP, fino al 2 ottobre

(Rinnovabili.it) – L’Italia ascolta i giovani attivisti per clima e punta su G20 e PNRR per fare la sua parte. Nel piano di ripresa “il 40% delle risorse stanziate sono per la transizione ecologica” ma “dobbiamo fare molto di più”, ha detto il premier Mario Draghi in chiusura dell’All4Climate, la tre giorni sul clima a Milano in cui sono protagonisti 400 giovani da tutto il mondo e le cui proposte sono finite sul tavolo della pre-COP (30 settembre – 2 ottobre). Così arriva la promessa: al G20 di Roma, tra meno di un mese, vogliamo prendere un impegno per quanto riguarda l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi”. Proprio uno dei punti che avevano fatto quasi saltare il banco alla ministeriale di Napoli a luglio. E che era rimasto fuori dal comunicato finale.

Draghi ai giovani dell’All4Climate: “Noi vi stiamo ascoltando”

È un impegno concreto che potrebbe davvero rimettere in sesto la scalcagnata diplomazia climatica che prepara la COP26 di Glasgow. Finora ci sono state resistenze su tutti i dossier più importanti. Ma affermare che le politiche climatiche devono essere allineate all’obiettivo di 1,5 gradi significa avere un argomento molto forte per dire addio al carbone, aumentare i flussi di finanza climatica e dare un giro di vite alle emissioni di metano. “Draghi sa quello che diciamo ma bisogna fare. Vedremo al G20” è stato il commento di Martina Comparelli, che insieme a Greta Thunberg e Vanessa Nakate ha incontrato il premier in prefettura a Milano a margine del summit.

Dal palco del MICO di Milano, Draghi ha accolto tutte le critiche mosse dall’All4Climate ai governi. I giovani attivisti mostrano lo striscione “Another world is necessary”. Eco dell’altermondialismo degli anni ’90 – “un altro mondo è possibile” – dove clima e ambiente trovavano molto spazio ma non c’era un senso di urgenza come oggi.

“Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento. La transizione ecologica non è una scelta – è una necessità”, ha affermato il premier. E ha riconosciuto che la transizione conviene anche sotto il profilo economico. “Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione. O agiamo dopo – il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico. Noi vi stiamo ascoltando”.

Verso la pre-COP

Dopo le cerimonie il momento di raccordo con la pre-COP, la ministeriale che si svolge sempre a Milano da oggi al 2 ottobre ed è l’ultimo grande appuntamento corale prima del vertice sul clima di Glasgow. I 400 partecipanti ai tavoli tematici dell’All4Climate si confrontano con i ministri dell’Ambiente. A loro consegneranno le proposte che hanno elaborato in questi giorni.

#Youth4Climate: Driving Ambition

Proposte che si muovono a 360 gradi su tutti i fronti incandescenti del cambiamento climatico. Con qualche minimo comun denominatore. Uno è la giustizia sociale: le soluzioni devono essere radicate nella giustizia climatica e contribuire a ridurre le diseguaglianze. Un altro è la necessità di puntare tutto su questo decennio, o sarà troppo tardi. E tra i temi che più ricorrono in molte delle proposte spunta l’acqua.

Tra i temi portati al tavolo dei ministri, i giovani puntano sulla loro inclusione nelle decisioni che riguardano la crisi climatica, sulla ripresa post Covid che deve essere incentrata su rinnovabili e risparmio energetico e su tempi certi e rapidi per il phase out delle fossili. Ma anche sull’educazione: la scuola deve preparare i giovani a comprendere e affrontare la crisi climatica.

lm

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